Novara - "Un blitz notturno in piena regola - si legge in una nota stampa de La Destra di Novara - effetto SHOCK ma azione del tutto pacifica compiuta dai giovani di destra novaresi. Infatti nella notte del 24 aprile alcuni militanti di “Gioventù Italiana” (movimento giovanile legato al partito “La Destra” il cui leader è Francesco Storace) e “Gioventù della Fiamma” (movimento giovanile di Fiamma Tricolore) hanno esposto volantini per ricordare alcuni crimini partigiani. Sono passati 67 anni dal 25 aprile 1945- si legge nel comunicato congiunto dei due movimenti giovanili – ma ancora la solita parte politica si autocelebra in questa giornata. Non è una festa condivisa e dunque non ci uniamo a chi oggi vuole insistere a fare dei partigiani degli eroi liberatori. E’ da sempre una festa di parte ma, nonostante il fervolino sui liberatori che torna puntuale ogni anno su tutti i canali di informazione, nonostante la censura sui crimini dei partigiani e nonostante una storia faziosa che ci vogliono ancora inculcare nelle scuole e che va riscritta e sottoposta ad un lucido riesame, i nostri sforzi si concentrano nel sensibilizzare gli italiani e soprattutto le nuove generazioni nel pensare con la propria testa e nell’informarsi sulle verità nascoste. Noi invochiamo una pacificazione nazionale da troppo rimandata e finchè non sarà davvero la festa di tutti gli italiani, continueremo a considerarla una giornata di Lutto Nazionale, perché non ci vogliamo omologare a chi festeggia la sconfitta militare di una nazione. Siamo stufi di chi si ostina a voler detenere l’esclusiva del sangue versato, per noi non esistono morti di serie A e di serie B. Finché non si supererà la guerra civile e non vi sarà una festa condivisa, ci proporremo come voce fuori dal coro ricordando come abbiamo fatto questa notte, i crimini di cui si sono macchiati questi paladini della libertà. Abbiamo esposto due volantini nel centro città per rinfrescare la memoria dei cittadini e per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su questo argomento. Il primo ricorda Giuseppina Ghersi la 13enne ritenuta una spia nazifascista, che fu rapita, imprigionata e torturata dai partigiani a Legino. Sotto gli occhi del padre venne seviziata insieme alla madre e infine uccisa. Nell’Italia che si divise, siamo dalla parte della bambina. Il secondo che recita: quest’anno festeggia uno di meno. Il nostro ricordo per Pietro Zuccheretti. Esprime il nostro pensiero critico su Rosario Bentivegna, partigiano recentemente scomparso cui sono stati attribuiti onori discutibili. Infatti fu lui uno degli autori dell’attentato di via Rasella nel quale morirono 33 soldati tedeschi. Non solo si sottrasse alle sue responsabilità mandando la città verso l’eccidio delle Fosse Ardeatine, ma con quell’azione fece perdere la vita anche a un bambino, Pietro Zuccheretti. La nostra memoria va a lui, atra vittima innocente dei liberatori. Per noi Bentivegna non è un eroe ma un assassino. Nelle scorse settimane proprio il Segretario de La Destra Francesco Storace dichiarò che “il credente prega per il morto ma io non verserò una lacrima per un assassino”. Intanto dalla sua pagina facebook il Segretario Provinciale di Gioventù Italiana Ivan De Grandis dichiara che è ora di finirla con questi sindacati politicizzati che pensano di più a fare battaglie ideologiche dopo 67 anni invece di lottare col popolo contro il governo dei massoni e delle banche. Tutti i diritti che, piaccia o non piaccia, il mondo operaio e dei lavoratori dipendenti ha ottenuto in quei vent’anni, loro li stanno sacrificando in nome dello spread e di una finanza spietata che affamano la nazione. Uno stato sociale che era un’esempio apprezzato in tutta Europa sta venendo meno sotto la guida di un governo non votato che spreme il popolo giorno per giorno. Abbiamo la media di un suicidio al giorno di gente disperata mentre Monti pensa a compiacere Merkel e Sarkozi. Non è questa l’Europa che vogliamo, vogliamo un’Europa basata più sulla persona che sulla finanza e i mercati".