Novara - Regione se ci sei sul trasporto pubblico locale… batti un colpo. Lo hanno chiesto gli amministratori locali presentandosi in massa in piazza Castello, a Torino, lo scorso 3 aprile. Lo hanno ribadito le aziende di autotrasporto manifestando ieri mattina all’ombra della Mole. Lo faranno il 18 aprile i Sindacati che chiedono udienza al Presidente Roberto Cota. Ieri è toccato al Pd novarese, su invito del gruppo Democratico della Provincia di Novara, far sentire la voce della “periferia”. «Siamo preoccupati per una situazione per cui la Regione non dimostra alcun interesse eche rischia di trasformarsi in una vera e propria emergenza sociale», ha spiegato la capogruppo a Palazzo Natta, Valeria Galli, durante l’incontro organizzato nel pomeriggio presso la Stazione di Novara. «Il Partito Democratico, a tutti i livelli, vuole affrontare questa emergenza per salvaguardare i cittadini», ha precisato Galli. Un impegno condiviso e confermato dalla presenza sul primo binario del sindaco del capoluogo, Andrea Ballaré, della consigliera Regionale, Giuliana Manica, e delle Parlamentari del territorio, Elena Ferrara e Franca Biondelli. «Il novarese - ha esortato Ballarè - deve far sentire la propria voce a Torino; meritiamo più attenzione anche a fronte del gran lavoro di razionalizzazione del servizio fatto sul territorio». Interventi complessi che richiedono una presa di coscienza a livello regionale: «L’emergenza trasporti deve essere l’occasione anche per rivedere la distribuzione delle quote chilometriche regionali – auspica il primo cittadino - perché quelle della Gtt valgono il doppio di quelle di Sun? Presidente Cota: fai qualcosa di buono per il tuo territorio».
Equità e razionalizzazione, ma anche un’azione congiunta perché i tagli previsti dalla Regione Piemonte rischiano di lasciare tutti a piedi. «In particolare i 15mila pendolari novaresi, tra cui tanti studenti», ha ricordato la consigliera provinciale Milù Allegra introducendo l’incontro serale dedicato al Tpl nel Nord della provincia, alla Sala Soms di Borgomanero, moderato dal coordinatore del locale circolo del Pd, Mattia Gabriele. «Sul trasporto pubblico locale, così come sulla sanità non cederemo di un passo» annuncia la consigliera Giuliana Manica. «La Regione Piemonte – spiega – ha accumulato un debito di 315milioni in due anni e per il 2013 stanzia 515 milioni anziché i 539 disponibili su oltre 600 necessari per garantire il servizio». Ne deriva un’amara considerazione: «Non è una questione di mancati trasferimenti dallo Stato, si tratta di una precisa scelta politica. Perché non usare il fondo perequativo destinato proprio al riequilibrio delle spese per i trasporti?». Una Regione pronta a tagliare il trasporto su gomma fino al 50% e quello su ferro fino al 34%, ma non ad investire per salvare i servizi di base. Numeri confermati anche dal dirigente della Provincia di Novara, Luigi Iorio: «Garantiremo il servizio fino alla chiusura delle scuole - ha spiegato, ricordando che il 60% dell’utenza sul trasporto pubblico extraurbano è scolastico – ma da luglio i tagli saranno importanti se verrà confermata anche soltanto la riduzione del 25% fino ad ora annunciata: per la Provincia si tratterebbe di un mancato trasferimento di circa 1,5 milioni cui si aggiungono le quote anticipate fino ad oggi (3,5 milioni solo nel 2012)». Un contesto destinato a peggiorare a meno di una presa di posizione politica chiara come evidenzia Luigi Martinoli, presidente di Sun, che, reduce dall’assemblea di Astra, associazione che riunisce il 96% delle aziende di trasporto del Paese, spiega: «Nel 2013 il Piemonte sarà la regione interessata dai maggiori tagli: qui non si tratta di razionalizzare, sforzi e risultati in tal senso sono stati raggiunti negli anni scorsi. Da ora in poi dovremo tagliare i servizi e ci saranno ricadute per ambiente, territorio, cittadini, occupazione e aziende del territorio». Condizione confermata da Giacomo Fontaneto, portavoce delle aziende del settore presenti alla Soms di Borgomanero: «Le nostre piccole e medie aziende – argomenta – sono esempi di efficienza in cui spesso i titolari guidano i mezzi; imprese che storicamente hanno strutturato il trasporto pubblico locale sul territorio e che ora sono costrette a ridurre turni, uomini e macchine».
Una situazione emergenziale che «merita l’attenzione ad ogni livello istituzionale» hanno confermato la senatrice Elena Ferrara e la deputata Franca Biondelli annunciando, oltre alle interrogazioni già presentate alla Camera ed al Senato, nuove azioni in Parlamento perché «così come il lavoro, la casa e la sanità, il trasporto pubblico locale rappresenta un diritto inalienabile del cittadino».