Novara - “E’ evidente che i blocchi alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 prima o poi siano necessari per tutelare la salute pubblica ma chi lavora ha bisogno di stabilità e certezze. E quando si decide di cambiare le regole bisogna assicurarsi che nessuno venga penalizzato, in particolar modo le fasce più deboli della popolazione. Siamo convinti che ci sia ancora spazio per una deroga all’applicazione della delibera che ha individuato la data del 15 Settembre prossimo per l’entrata in vigore dello stop alla circolazione dei veicoli diesel euro 5. Ho avuto modo di confrontarmi con il sottosegretario al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica Claudio Barbaro che ha dato ampia disponibilità a convocare un tavolo interistituzionale di confronto al Ministero con il coinvolgimento delle associazioni di categoria per scongiurare i possibili effetti distorsivi sul tessuto economico e sociale derivante dal paventato stop alla circolazione degli euro 5. Non ci dimentichiamo - aggiunge - che la crisi non è affatto terminata. Dopo un biennio di eventi devastanti per l’economia come il Covid e la guerra russo - ucraina non è con queste misure che si sostengono le imprese, gli artigiani e le famiglie più fragili. La maggior parte di auto non in regola appartengono soprattutto ad anziani e a persone con serie difficoltà economiche che non possono permettersi di adeguarsi alla normativa in tempi così brevi. Serve più tempo, e soprattutto un programma pluriennale di azioni e incentivi che possano garantire risorse concrete per la sostituzione dei veicoli. I comuni ovviamente sono obbligati a omologarsi alle restrizioni, ma trattare allo stesso modo città come Milano e Torino e i Comuni con dimensioni ridotte è davvero paradossale, anche perché nei piccoli centri la mobilità non può basarsi sui servizi di trasporto pubblico di massa delle grandi città metropolitane. Sembra che ci sia - aggiunge - un accanimento nei confronti del settore del trasporto privato. Le riduzioni emissive potrebbero essere raggiunte anche attraverso altre azioni dalla maggiore efficacia come l’obbligo della posa di asfalto assorbente, di teli assorbenti in sostituzione dei cartelli pubblicitari o attraverso una più serrata attività di controllo sulla temperatura degli edifici pubblici e privati. Con le restrizioni prospettate solo il 25% dei veicoli diesel per il trasporto di cose e persone potrebbe circolare, con pesanti ricadute economiche per famiglie ed imprese. E’ fondamentale trovare con la concertazione una strada differente per raggiungere gli obiettivi”, conclude.