Novara - “Grande è la confusione sotto il cielo, perciò la situazione è favorevole” (cit. Mao Zedong - dittatore cinese)
La cronaca politica riguardo a Forza Italia, in questi ultimi giorni, è fitta di eventi importanti e meno importanti, ma indicativi di un rapporto sempre più teso, come risulta dalle dichiarazioni ufficiali rese a mezzo stampa. Manca l'autocritica, ma questo sarebbe pretendere troppo da chi non sbaglia mai. In fondo a chi è con l'acqua alla gola, giustamente, si deve portare aiuto prima di raccoglierne il pentimento per essersi cacciato in tanto pericolo. L'importante è che non sembra tramontata, e ce ne doliamo, l'epoca delle dichiarazioni roboanti, della sicumera a buon mercato che, a guisa di pietra filosofale, trasforma tutto in oro colato.
E l’uscita di ieri dell’ottimo Michele Contartese, su La Voce di Novara, è un ulteriore passo distensivo verso la segreteria chiedendo chiarezza, il coinvolgimento dei giovani e soprattutto la convocazione del Congresso provinciale, che manca da oltre quattro anni.
Già un congresso che dovrebbe essere atto dovuto nei confronti della base e degli iscritti sembra davvero essere indigesto ad alcuni tanto che sembra per Forza Italia novarese sia giunto il tempo di riesumare, anche, vecchie pubblicità e il motto in questo momento sembra essere come la vecchia pubblicità del gelato in estate: “two is meglio che one”.
Infatti è di pochi giorni fa la notizia che si paventa la nomina di un secondo commissario, con Ferrandi relegato ai fatti cittadini, nella persona di Massimo Marcassa, verso il quale il partito (a livello regionale) ha un debito da saldare: il mancato assessorato nella giunta Cirio. Questa possibile nomina è una compensazione? Speriamo di no perché se così fosse il buon ex-sindaco di Oleggio si troverebbe oltre al danno, la beffa. Sì la beffa di trovarsi a dover intervenire in una situazione pasticciata, e non per colpa sua. Forse nessuno vuole fare un Congresso in quanto i risultati sarebbero i più incerti di sempre? Oppure perchè così potrebbe anche non essere?
Nei giorni scorsi eravamo stati costretti a leggere queste affermazioni: «Sono un parlamentare, non faccio parte della segreteria provinciale o regionale, sono loro che devono esprimersi. Personalmente non ho nulla da replicare e non mi sento al centro della critica» questo è quello che affermava Diego Sozzani (La Stampa) dichiarando distanza sia dalla segreteria che dal territorio. Con il commissario Ferrandi che sul tema riguardante la richiesta di convocazione del congresso provinciale stigmatizzava: «Questi signori sono un po’ nervosi e soprattutto non sanno seguire le vie istituzionali che prevedono, per un nuovo congresso, la richiesta agli organi provinciali … Non accetto neppure la critica sulla mancanza di congresso provinciale: quanti altri partiti l’hanno convocato?»
Non abbiamo risposto immediatamente, sperando in un segno di conforto dal Regionale e quindi lo facciamo oggi e all’onorevole Sozzani vogliamo ricordare che il partito lo ha gestito proprio lui sino al commissariamento e quindi non vediamo come possa farsi da parte in un momento come questo, ma in effetti non si è fatto da parte ma, più precisamente, si rende conto che se si andasse a congresso non ci sarebbe spazio per qualsiasi suo delfino e quindi meglio tenere il volo basso, molto basso esattamente come le percentuali di Forza Italia alle ultime consultazioni.
A Ferrandi, commissario, ci teniamo a ricordare che le norme statutarie sono molto chiare: “Ogni Congresso Provinciale è convocato almeno una volta ogni 3 anni per l’elezione del Coordinatore Provinciale e dei membri elettivi del Comitato Provinciale”. (art.31 - terzo comma - dello Statuto di Forza Italia) e che compito suo principale è quello di indire il congresso anche qui lo Statuto è cristallino: “nominando un Commissario per il tempo necessario alla ricostituzione dell’Organo” (dall’art. 58 - Statuto FI).
E al Commissario abbiamo anche noi una stigmatizzazione da fare: afferma che non ci siamo rivolti all’organo provinciale per chiedere il congresso? non diciamo sciocchezze il suo compito da commissario, caro Ferrandi, è indire il congresso (lo scopo vero dell’azione commissariale) e non ricevere le richieste.
E passiamo infine al capace amico Massimo Marcassa, che in una intervista a “La Voce di Novara” afferma: «È certo che il partito necessiti di una profonda riorganizzazione interna, ma non è detto che ci si arrivi attraverso un congresso» e aridanghete… riorganizzare senza coinvolgere la base vuol dire gestire al di sopra delle teste, ma soprattutto della democrazia. E allora rivolgiamo, qui, un appello, a Massimo Marcassa: guardi anche lui oltre l'attuale fase commissariale e si adoperi per raggiungere, insieme alla base ed ai suoi tesserati, il Congresso: si dimostrerebbe uomo d’acume e soprattutto di democrazia.
Daniele Andretta - Io Novara