Novara - Riceviamo e pubblichiamo dalla lista civica Novara in Comune: "Il nostro gruppo nasce dalla convinzione che la funzione fondamentale della politica è quella di unire e rendere la vita degli esseri umani facile, piacevole, ricca di esperienze, opportunità ed emozioni. Nasce per mettere insieme forze e idee politiche diverse, che in questi anni hanno percorso le vie della salvaguardia dell’ambiente, dell’etica in politica, del contrasto al malaffare, della partecipazione dei cittadini, della redistribuzione della ricchezza e della promozione della salute, dei diritti nella società e nel mondo del lavoro. Per dare un motivo, ai delusi della politica che non votano più, di tornare a votare e a chi, è chiamato a votare per la prima volta, di vedere nella politica lo strumento fondamentale per cambiare il proprio futuro. Una politica ben diversa dalla deprimente immagine che ne danno le solite grigie e noiose figure che riempiono i talk show. Se guardiamo Novara oggi, vediamo: 1) Una città nella quale si sta perdendo il contatto con il territorio e il paesaggio. La città si allontana sempre di più dalla campagna e la campagna scompare sotto il peso del cemento. 2) Una città ignorata da Torino e sempre più periferia di Milano, che non si sforza di integrare e di guidare il quadrante del Piemonte orientale nel campo dei trasporti pubblici, nella mobilità ecologica. 3) Una città dove manca una medicina del territorio, dove manca l'assistenza di condominio ai bimbi e agli anziani, dove gli asili nido sono scarsi, dove l'assistenza sociale è svalutata e i processi di integrazione abbandonati, nella quale le famiglie sono sole. 4) Una città dove una parte rilevante di popolazione, immigranti di prima, seconda e terza generazione, è esclusa dalla vita sociale e politica, ignorata, ghettizzata pur contribuendo ad una rilevante parte delle attività produttive. 5) Una città che non è per le donne e le giovani famiglie, nella quale ai giovani si propongono solo aperitivi e movida e nessuno li coinvolge in progetti contro il vuoto del consumismo e la tirannia dell'immagine. 6) Una città dei supermercati, nella quale un atto necessario diventa pesante come un lavoro e un triste e alienante divertimento per chi non ha altri divertimenti. 7) Una città nella quale sulle cose importanti non si prende posizione, non si discute, non ci si indigna, non si dibatte, non ci si occupa di politica. 8) Una città che abdica alle sue funzioni amministrative e di indirizzo locale e sovralocale ma non abdica al controllo partitico capillare della pubblica amministrazione. 9) Una città dove si insinuano la 'ndrangheta e i centri di potere oscuro che gestiscono malaffare, corruzione e clientelismo. 10) Una città dei senza lavoro, dei part-time che non fanno recuperare tempo di vita ma impediscono di vivere, dei lavoratori a mezza paga in regola e mezza in nero, dei lavoratori completamente in nero, delle finte cooperative di pulizie e di facchinaggio. Delle dimissioni firmate in bianco. 11) Una città che sembra aver perso la sua creatività produttrice. A parte singole esperienze imprenditoriali - condannate a reggere l’idea che anche qui ci siano delle “eccellenze” - poche idee nuove sono nate negli ultimi trent’anni a Novara. Falconi, Rotondi, Donegani, De Agostini sono solo nomi del passato. 12) Una città nella quale si affida ogni residua speranza di lavoro e di impresa alla "turbologistica" che distrugge territorio, identità, capitale sociale, attività commerciali, che impoverisce la campagna e la città. Una città nella quale arrivano capitali che non cambiano la città in meglio. Che cosa vogliamo? Una città che abbia cura del proprio verde e del patrimonio storico-artistico e che blocchi la dilagante cementificazione. Una città che faccia dell’università e delle scuole il suo patrimonio più caro. Una città che sostenga le aziende innovative e rispettose dei lavoratori perché sono un motivo di crescita e di orgoglio collettivo. Una città che possa offrire ai giovani e agli espulsi dal mondo produttivo occasioni di formazione e di lavoro dignitoso, qualificante, creativo ed intellettuale. Una città che attragga e non allontani nuovi cittadine e cittadini, nuove famiglie e nuove aziende e nella quale le differenze etniche e sociali divengano motivo di arricchimento culturale ed economico. Una città che consideri i diritti come diritti e non come favori e in cui l’accesso ai servizi pubblici sia facile e le risposte alle richieste dei cittadini siano rapide. Una città nella quale una prestazione sanitaria possa essere ottenuta velocemente senza costringere i cittadini a rivolgersi a cliniche ed ambulatori privati. Una città nella quale le persone non autosufficienti possano contare sui servizi domiciliari a tutte le ore e in tutti i giorni dell’anno, evitando così il ricovero in residenze socio-sanitarie. Una città dove le regole e l’ordine siano il frutto di un comune sentire positivo e non di coercizione. Una città stimolante, verde e arcobaleno, dove le persone discutano, propongano, partecipino, vivano l’Europa e il mondo che cambia. Una città di idee, di scienza e di tecnologia sostenibile e al servizio di tutti, una città che danzi e suoni in tutte le piazze dal centro alle periferie. Una città bella, una città da amare".
I primi sottoscrittori dell'appello/manifesto sono: 1 Acampora Niccolo’ 2 Alemanni M.Grazia 3 Andrissi Paolo 4 Baglione Andrea 5 Barbato Martina 6 Bertona Juri 7 Biolchini Veronica 8 Biolchini Manuel 9 Boggero Ugo 10 Bonafede Biagio 11 Bonafede Emanuele 12 Bonafede Filippo 13 Bonafede Gessica 14 Bonafede Giuseppina 15 Borgini Fausto 16 Burlando Matteo 17 Caminati Anna 18 Cantelli Claudio 19 Cantiluppi Angelo 20 Caputo Nicola 21 Caruso Angela 22 Casella Michela 23 Catanzaro Domenico 24 Cioffi Pina 25 Concina Gaudenzio (detto Giacomo) 26 Contestabile Gianluigi 27 Contestabile Mario 28 Corvino Luigi 29 Costantini Barbara 30 De Corato Maria 31 De Pieri Martina 32 De Pieri Claudio 33 De Pieri Sara 34 De Rosa Roberto 35 Di Gaetano Giovanni 36 Di Gaetano Rita Elisa 37 Elida Cibin 38 Fasulo Marco 39 Ferrandi Fabiola 40 Fusco Gregorio 41 Gambino Silene 42 Genna Davide Giuseppe 43 Giuliano Pietro 44 Gramegna Giovanni 45 Ionadi Alessandro 46 Ionadi Giorgia 47 Ionadi Giuseppe 48 Ionadi Immacolata 49 Ionadi Maria 50 Ionadi Vincenza 51 Lattanzi Bruno 52 Lebra Laura 53 Lucini Gianni 54 Marsigliese Caterina 55 Marsigliese Maria 56 Marsigliese Vanessa 57 Martella Manuela 58 Mascia Armando 59 Mastrogiovanni Rosaria 60 Mello Teggia Stefania 61 Montanelli Edgardo 62 Muscariello Pina 63 Negri Alessandro 64 Pace Mariangela 65 Pastore Michele 66 Piccolroaz Renzo 67 Potenza Domenico 68 Potenza Edoardo 69 Pozzi Maicol 70 Quadrelli Nicola 71 Raucci Giuseppe 72 Rhazzali Samira 73 Rosita Roberto 74 Sala Cristiano 75 Sani Roberto 76 Sansa Mara 77 Scappini Tommaso 78 Signorelli Gianna 79 Tartaglia Davide 80 Terrasi Sophie 81 Vadala’ Daniela 82 Valentino Emanuela 83 Varnier Chantal 84 Zumpano Francesca