Novara - "In un’Europa nervosa - ci scrive Domenico Ascone, giovane blogger novarese - come dimostrano le elezioni in Grecia e in Francia, le amministrative hanno dato dei segnali. Un’offerta politica scadente (o scaduta?) ha permesso il prevaricare di liste civiche e movimenti popolari. Il voto delle amministrative mostra un responso del tutto inaspettato, il primo partito in Parlamento ha perso metà dei suoi voti e in molte città, in cui dominava, si è fatto superare diventando la terza o quarta forza politica. Un politico (Silvio Berlusconi) che si diverte a fare il comico e un comico (Beppe Grillo) che si diverte a fare il politico, sembra una barzelletta, ma è lo specchio di una realtà che sta cambiando gli assetti democratici del nostro Paese. Se il Pdl piange, il Pd non ride perché riesce, con molta fatica, a confermare il suo elettorato. La gente vuole essere partecipe della vita pubblica del Paese, vuole poter scegliere e valutare le varie proposte. Un po’ di delusione si intravede, ma gli italiani continuano a esprimere il loro parere a ogni tornata elettorale. Basta cooptazione e valutazioni di parte, la politica deve tornare in mano al popolo. E’ finita l’epoca dei partiti personali, la gente non vuole leader carismatici, ma idee e scelte coraggiose in grado di tracciare un percorso che aiuti a ridare la libertà. La libertà di crearci una famiglia, la libertà di scegliere un lavoro in base al nostro percorso scolastico, la libertà di vivere e di sviluppare un futuro. Questo risultato elettorale è la sintesi fallimentare della cosiddetta “Seconda Repubblica” con l’ascesa di Berlusconi. Le tante promesse hanno creato un sogno che si è infranto con il dissesto di un Governo nato con un ampio appoggio e la volontà di riformare un Paese in forte crisi economica, ma che, alla resa dei conti, è rimasto immobile mentre la recessione incombeva. Siamo, quindi, giunti alla fine di un uomo, Silvio Berlusconi con il suo progetto liberale cacciato proprio dall’economia di mercato. Il fallimento totale di un’illusione collettiva che oggi fa pagare il conto. Con il centro-destra costretto a rivedere il suo modo di operare, il centro-sinistra indotto a dare al suo elettorato risposte concrete, il centro (o terzo polo) praticamente inesistente, l’ago della bilancia è il popolo, non più semplici elettori di schieramento, ma persone con un loro punto di vista che con forza fanno prevalere i loro bisogni e spostano l’asticella della valutazione fuori dagli schemi bipolari".