Novara - Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dei candidati Pd alle prossime elezioni (Elena Ferrara, Franca Biondelli, Fabrizio Barini e Roberto Leggero): "C’è una “nuova maggioranza” a Palazzo Natta. Lo certifica il voto relativo all’ordine del giorno sul riconoscimento simbolico della cittadinanza ai bambini stranieri nati in Italia. Le prime fratture tra Pdl e Fratelli d’Italia aiutano la Lega Nord e tutta la giunta provinciale a perdere la faccia. L’importante segnale di integrazione, che sembrava essere scontato in Commissione, passa in Consiglio provinciale grazie ai voti del Partito Democratico, diventato quello più numeroso dell’assemblea. I consiglieri democratici hanno sostenuto l’odg proposto da Giuseppina De Vito, Unione di Centro, alzando la mano assieme al gruppo di Rifondazione, Idv, Fratelli d’Italia e, appunto, Udc. Nel centrodestra i cinque consiglieri della Lega dicono no, mentre gran parte del gruppo Pdl si è astenuto, ad esclusione del capogruppo Gambaro che ha votato a favore. Retaggi lontani e attuali miopie danno il senso di quanto i pregiudizi, per il centrodestra, valgano più del bene comune. Il senso della comunità, per taluni, è solo circoscritto al proprio orticello. Se la scelta della Lega non sorprende, il Pdl, come sostenuto dal capogruppo Gambaro, ha lasciato “libertà di coscienza”. Una giustificazione, per quanto ci riguarda, tanto inattendibile quanto inaccettabile. I casi di coscienza sono altri: dalle cellule staminali all’eutanasia, sino al concetto di famiglia, al di là del significato che la tradizione le attribuisce. L’integrazione e il rispetto dell’altro sono tutt’altro e non possono avere barriere politiche, né tantomeno ideologiche. Il tema della convivenza civile e pacifica dovrebbe essere un patrimonio di tutti coloro che si fregiano di rappresentare i cittadini. Noi del Pd guardiamo oltre e, al contempo, non dimentichiamo i tanti cittadini, molti dal Sud Italia, che in passato sono arrivati a Novara contribuendo a far crescere la nostra economia. Chi, poi, antepone il tema della sicurezza pubblica a quello dell’integrazione, non ha studiato né la storia, né i casi di cronaca degli ultimi anni. La ghettizzazione non è la soluzione e può solo peggiorare le cose. Dare più diritti agli immigrati, soprattutto se nati in territorio italiano, significa, al contempo, attribuire più doveri e responsabilità alle loro famiglie. A maggior ragione se frequentano gli stessi asili e le stesse scuole dei nostri figli. La domanda resta sempre la stessa. Può una maggioranza, ormai minoranza, continuare a guidare la Provincia? Cosa aspetta il Presidente Sozzani a staccare la spina a questa amministrazione?".