Novara - "Finalmente siamo arrivati all’ultima settimana di un estenuante dibattito sul referendum per la riforma costituzionale - afferma Il coordinatore del comitato Liberisì Novara, avv. Antonio Pedrazzoli - Il fronte del NO è amplissimo e va dalla Lega Nord, passando per il Movimento 5 Stelle fino ad arrivare ad una parte del PD. Le ragioni sono le più disparate e vanno da una critica oggettiva della riforma ad una posizione, che è la più diffusa, di avversità a Renzi ed al suo Governo. La tornata referendaria è stata, così, dai più ridotta ad una battaglia politica in senso stretto e ad un’interrogazione popolare di approvazione o meno dell’operato del Capo del Governo. Si è persa così di vista la riforma nella sua sostanza. Certamente poteva essere studiata meglio. Certamente è perfettibile. Ma è altrettanto vero che è una riforma che, finalmente dopo decenni di dibattito, interviene su alcuni elementi strutturali della nostra Costituzione allineandola a quella di moltissimi altri Paesi europei. Non voglio con questo breve scritto avventurarmi in questioni tecniche, che lascio a quei pochi addetti ai lavori che hanno la competenza per poterle trattare, ma alcune semplici osservazioni le sottopongo all’attenzione di chi andrà a votare. Prima fra tutte è il superamento del bicameralismo perfetto. La maggioranza degli Stati dell’Unione Europea, 15 su 28, hanno un’unica Camera. Dei 13 Stati che hanno una seconda Camera solo in 5 i membri sono elettivi. Unicamente in Italia, Polonia e Romania la seconda Camera ha poteri legislativi e solamente in Italia le due Camere hanno gli stessi poteri. Questa situazione complica terribilmente il processo di stesura delle leggi sia sotto un profilo temporale che qualitativo. Altra questione, che dovrebbe essere tenuta presente da chi andrà a votare il 4 dicembre è quella relativa alle Regioni. Una delle riforme a mio giudizio peggiori per il funzionamento dello Stato è stata quella del 2001 che riguardò il TITOLO V della PARTE SECONDA della Costituzione avente ad oggetto le Regioni, le Province ed i Comuni. Da quel momento vennero attribuite moltissime competenze legislative alle Regioni che sono andate a confliggere spesso e volentieri con quelle dello Stato creando conteziosi e confusione. Con la riforma verranno modificate le materie di competenza dello Stato meglio definendo quelle di competenza delle Regioni e con, finalmente l’eliminazione delle materie concorrenti. Viene, poi, introdotta la cosiddetta “clausola di supremazia” che permetterà di far prevalere, nei casi di interesse nazionale, le decisioni dello Stato su quelle delle Regioni. Viene, infine, prevista l’abolizione delle Province. Per queste ragioni il voto al referendum è molto importante e deve essere ben ponderato. Io voterò Si, come molti altri amici, nella speranza che il nostro Paese possa avere un’architettura costituzionale più funzionale e più moderna che lo allinei agli altri Stati dell’Unione Europea".