Novara - "Oggi - scrive domenica 13 novembre il sindaco di Novara, Andrea Ballarè - è indubbiamente un giorno importante per il nostro Paese. In una situazione di normalità ci sarebbe da festeggiare. Ma noi non siamo in una situazione normale. Il governo Berlusconi è finito perché i mercati, l’Europa, il sistema economico internazionale non lo hanno ritenuto all’altezza di rispondere al gravissimo momento di crisi che ha investito il nostro Paese rischiando di trascinare con sé l’intera costruzione dell’Unione Europea. Una responsabilità paurosa. Il Cavaliere ha dovuto farsi da parte non perché battuto nelle urne – come sarebbe stato auspicabile – o perché sconfitto in modo chiaro in Parlamento da una proposta politica fortemente alternativa alla sua. La fine di Berlusconi è l’ultimo episodio di una storia assai triste per il Paese, ma, purtroppo, non è ancora l’inizio di una storia nuova. Allora questa fine è triste per il nostro Paese per due motivi importanti: il primo è che sostanzialmente è stata imposta da altri, la seconda (la piu grave) è che tutto ciò è successo perché la nostra classe politica (con responsabilità diverse) non è stata in grado di dare una soluzione in autonomia, cioè non ha saputo sostanzialmente fare il suo mestiere. Per questo, comprendo i festeggiamenti in piazza per la tanto attesa fine del governo Berlusconi, ma credo che la politica – tutta la politica – farebbe meglio a ridurre al minimo i festeggiamenti e a cominciare subito ad interrogarsi su quello che accadrà domani. Certo, l’eclissi del Cavaliere era una condizione essenziale per provare a risalire la china. Ma ora è necessario che ci si renda conto fino in fondo della situazione drammatica in cui ci troviamo. Non mi pare che stia accadendo così: dentro il Pdl prevalgono ancora, sia pure con qualche lodevole eccezione, i tentativi di metter in campo i vecchi giochetti. La Lega Nord, dopo aver tradito per tanti anni il suo elettorato appoggiando in tutto e per tutto Berlusconi ora lo tradisce per la seconda volta sfilandosi da ogni responsabilità e dimostrando una volta per tutte di non poter di certo essere una affidabile forza di governo. Al centrosinistra, ed al mio partito in particolare, è affidato il compito di collaborare oggi attivamente al tentativo di Monti per contribuire a salvare il Paese e l’Europa. E poi quello, assai delicato, di presentarsi con idee e uomini all’altezza di vincere le elezioni e assumere il ruolo di guida dell’Italia. Io credo che questo nostro tempo sia un’occasione unica, colma di rischi ma anche di opportunità; la gravità del momento, la crisi in cui ci troviamo deve essere vista da tutti noi, da tutti gli italiani, come un grande momento di cambiamento, un momento in cui si tirano fuori le idee, l’orgoglio, la volontà, il coraggio, la fantasia, le capacità, e si dimostra, prima di tutto a noi stessi,di essere un grande Popolo in una grande Nazione. Io sono convinto che noi siamo un grande Popolo ed una grande Nazione, ed io e tutti coloro che mi sono vicini sono certo faremo la nostra parte".