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Ballarè: Un cammino per la costruzione di un programma di ascolto

Novara - Partecipazione e costruzione del programma fra la gente. Il tema della disabilità è stato al centro del primo appuntamento di quello che Andrea Ballarè ha definito il cammino per la «costruzione di un programma di ascolto». Il pomeriggio è iniziato con le visite nelle sedi Anffas di corso Risorgimento e dell'associazione Il Timone , in via Giovanni da Verrazzano. A seguire la prima tappa del tour cittadino, al'ex quartiere Nord. Un incontro partecipato e dai toni costruttivi, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni e di vari soggetti che si occupano da vicino di disabili, a livello professionale o in attività di volontariato, nel corso del quale è stato possibile approfondire le proposte avanzate sui tavoli di #Novara21. Tutti gli interventi sono stati tradotti nella lingua dei segni da Stefania Natalicchio di Lis.

«L'obiettivo – ha esordito Ballarè – è costruire con tutti voi il “libro delle attività”. Un percorso nuovo per Novara, che sperimentiamo per la prima volta e che siamo convinti potrà tracciare la strada giusta per amministrare la città. Soprattutto perché sarà basato sulla concretezza. A voi – ha detto alla platea – chiedo uno sforzo duplice: continuate a tirarmi la giacca, per segnalarmi criticità e bisogni, e tenete viva l'attività avviata nei gruppi di confronto, nata in questi due mesi fra i tavoli tematici di #Novara21. Un'iniziativa che nel complesso ha visto la partecipazione di 500 novaresi, che si sono confrontati su diverse aree tematiche. In questi momenti di scarsità delle risorse, solo lavorando tutti insieme e facendo rete potremo raggiungere dei risultati significativi. In tal senso diventa cruciale la necessità di monitorare l'impiego delle risorse, anche analizzandone le ricadute. Si pensi che il Comune spende circa 20 milioni l'anno per il sociale: una cifra importante, che non è comunque in grado di soddisfare tutte le richieste dei cittadini».

Entrando nel vivo dell'argomento al centro della giornata, Ballarè ha sottolineato: «La disabilità è un tema che spesso viene vissuto come se fosse a sé stante. Non a caso, dal 2014, l'Anci promuove il Piano per l'eliminazione delle barriera archiettoniche, per sollecitare i Comuni. La disabilità riguarda tutta la città e deve diventare sostanziale nella visione generale dell'attività amministrativa cittadina. Oggi è già al centro dell'attenzione per chi si occupa di sport e di scuola, ma ci sono altre parti operative della città che vanno sollecitate».

A livello sanitario, ad esempio, la richiesta dei pazienti cronici, affetti da disabilità, è di poter ricevere cure domiciliari o in Rsa, anziché in ospedale, come ha sottolineato la coordinatrice della rete regionale della terapia del dolore Rossella Marzi; il centro che dirige, presso l'ospedale Maggiore, nel 2015 ha seguito 975 pazienti.

Un'altra sollecitazione è arrivata da Edoardo Ferlito del coordinamento associazioni di volontariato e ha riguardato la garanzia sulla qualità della vita delle persone affette da disabilità e la necessità di declinarla nelle varie forme in cui si manifesta, analizzandone i risvolti sanitari e urbanistici, per poi stilare delle priorità d'intervento. Il mondo dell'associazionismo ha, inoltre, proposto la creazione di un tavolo istituzionale permanente, che possa fungere da luogo di ascolto dei bisogni, ma anche per avanzare proposte e che coinvolga diversi assessorati.