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Bona e il Congresso che ha incoronato Salvini

Luca Bona e Roberto Cota

Novara - "Il Congresso di domenica al Lingotto - spiega il segretario provinciale, Luca Bona - è stato “straordinario” non solo nella formalità, ma soprattutto nella carica che il Segretario Federale Matteo Salvini ha dato a chiunque abbia avuto la fortuna di partecipare a questo momento storico, dal vivo o via etere. La Lega Nord deve tornare ad essere una comunità e a rappresentare in maniera forte e non “democristiana” un intero popolo, organizzandolo e dirigendolo verso l'indipendenza da Roma e da Bruxelles, sistemi di ladri corresponsabili di una situazione di crisi insostenibile e da cui non si vede via d'uscita. I Popoli europei non vogliono più essere considerati solamente massa da governare e da spennare per le decisioni prese da un piccolo gruppo di banchieri, a cui i vari governi sono piegati, ma vogliono risvegliarsi e distruggere questo sistema assassino. La presenza di delegazioni europee e dell'Ambasciatore russo presso l'ONU che hanno urlato “Padania Libera” tra il boato della folla è stato un segnale fortissimo, ribadito da Salvini nel suo discorso, tra l'Europa dei burocrati assassini e i cosiddetti “forconi” noi senza dubbio stiamo con questi ultimi, che rappresentano i nostri lavoratori, imprenditori, artigiani, agricoltori, studenti, che protestano per il loro sacrosanto diritto a pretendere uno Stato non più ladro e fallito. La Lega tornerà anche nelle fabbriche e le sezioni saranno a disposizione di quelli che vogliono fare qualcosa per fare davvero la rivoluzione, con il progetto politico della Lega. Questo Stato ladro e fallito ha come “servi” la politica dei partiti romani e molti organi di stampa e giornalisti. Questi “servi” si “dimenticano” la condanna a Renzi per le spese da presidente di provincia (ad es. 70.000 euro per un viaggio negli USA), i milioni di Lusi, il buco MPS, i debiti del governo regionale PD 2005-2010, l'allegra gestione del bilancio regionale con i “derivati” che pagheremo a vita e via spendendo. Questi “servi” di chi li paga raccontano balle a profusione, ma si “dimenticano” che la politica regionale con il PD costava 80 milioni di euro, con quello di Cota e della Lega 50 milioni, quindi 30 milioni di euro risparmiati per i piemontesi oltre ai conti della sanità e dei trasporti sotto controllo, per non parlare delle “allegre promesse” elettorali di alcuni consiglieri PD che ora pontificano".