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Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Luca Bona, segretario provinciale della Lega Nord: "I partiti indipendentisti catalani hanno ottenuto la maggioranza dei seggi alle elezioni regionali del 27 settembre, con un solo punto nel programma: l'indipendenza della Catalogna. Siamo felici e grati per la vittoria degli indipendentisti in Catalunya, per loro e per noi: ora occorre mettersi subito al lavoro affinchè la strada aperta dal Popolo Catalano sia percorsa anche dal nostro Popolo Padano-Alpino. La Catalunya è nettamente più piccola della sola Lombardia (7,5 milioni di abitanti conto 10 milioni) e la differenza tra quello che versa a Madrid in tasse e quanto riceve (il famigerato "residuo fiscale) è di 16 miliardi contro i 120 miliardi tolti ogni anno alla Padania, quindi a noi, da Roma. I catalani, liberamente e democraticamente, hanno deciso di dare vita ad un nuovo Stato europeo dopo aver costruito la propria nazione e rinsaldato il proprio orgoglio identitario nel corso soprattutto degli ultimi anni. Hanno fatto il proprio interesse per migliorare il proprio presente e dare più garanzie ai propri figli. Il Popolo Padano Alpino possiede argomenti politici, peso economico e potenzialità di sviluppo di molto superiori alla Catalunya se solo avviasse con convinzione e compattezza il percorso che porta alla realizzazione della nuova Nazione e del nuovo Stato Padano Alpino. Senza la zavorra dello Stato Italiano, accollandosi la propria propria parte di debito pubblico, il nuovo Stato Padano potrebbe dimezzare subito le tasse, aumentare i servizi, ristrutturare il proprio welfare, fare le infrastrutture e vedrebbe il proprio PIL crescere a due cifre. Nel 2009 un sondaggio disse che i favorevoli alla nascita di un nuovo Stato in Padania erano circa il 45% della popolazione (circa 30 milioni di abitanti). Oggi ci sono le condizioni perchè gli indipendentisti possano diventare ampia maggioranza e conquistarsi il proprio diritto alla libertà, nel proprio interesse, senza distinzione di appartenenza politica".