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Bona (Lega Nord): Il mio intervento a Torino nella manifestazione contro Chiamparino

Luca Bona, segretario provinciale della Lega Nord

Novara - Riceviamo e pubblichiamo dal segretario provinciale della Lega Nord, Luca Bona: "Questo è stato il mio intervento a Torino sabato 28 in occasione della manifestazione "Chiamparino a casa", dove ho spiegato ai torinesi di qualunque colore politico, perché vogliamo unire il Lago Maggiore e guardiamo al lombardo veneto. Vogliamo chiarire le idee a qualcuno che sta qui a Torino, che occupa una poltrona in Piazza Castello e pensa che il proprio orizzonte politico sia in questo km quadrato!"

"Caro (forse) Presidente! Ma soprattutto, caro torinese Ascolta! Nel territorio novarese non vogliamo più essere la periferia abbandonata da Torino, siamo una terra produttiva e laboriosa, affossata dall'Italia e non difesa dal Piemonte.. è vero.. abbiamo una storia di oltre 3000 anni in comune con Milano e con il Cantone Ticino e siamo stufi di essere considerati "lombardi" dal Governo piemontese e "piemontesi" da quello lombardo! La nostra non è una rivendicazione culturale e men che meno filosofica, è una necessità ben presente nel mondo sociale e produttivo della nostra provincia. Abbiamo infrastrutture, collegamenti ferroviari e stradali che in gran parte dipendono dalla Lombardia, lombardi sono gli scambi economici e sociali, i nostri ragazzi frequentano in gran parte le università lombarde, nell'area dei laghi (che con il territorio del VCO è il secondo bacino turistico del Piemonte), le seconde case e i turisti sono per la maggior parte lombardi. Le nostre imprese subiscono la concorrenza di quelle lombarde, dove la regione ha messo in campo interventi importanti di sostegno alla competitività mentre le nostre sono abbandonate, da un anno a questa parte, e da quando sono finite le misure del governo Cota, poi non parliamone, siamo precipitati nel terzo mondo! Il nostro aeroporto di riferimento è Malpensa, ma il raccordo ferroviario diretto non esiste, perchè noi siamo in Piemonte e i raccordi la Lombardia li fa ovviamente prioritariamente a favore dei territori lombardi e del Canton Ticino, dove ci sono gli "sghej". Anzi, da noi si tagliano i collegamenti con le periferie o si sopprimono intere linee pendolari come la Novara-Varallo Sesia e l'Arona-Santhià. E ancora:  l'agricoltura era il comparto dove maggiormente si sarebbe dovuto trovare una sintesi per cominciare concretamente il progetto di macroregione (es. temi riso, latte, utilizzo compatibile e coordinato del suolo), caldeggiata da imprese agricole e perfino dalle piccole e medie imprese dell'API, ma si è tornati a non parlarne più. E ancora: la sanità con i tagli lineari e senza conoscere le necessità dei territori o, ancora, l'obbedienza supina a ENI che viene a perforare uno dei territori agricoli più pregiati e delicati o, ancora, i rapporti di collaborazione e dialogo con il Canton Ticino, che sono spariti (anche su temi fondamentali come quello della navigazione e della logistica)! E ancora, il progetto di riattivazione dell'idrovia Locarno Milano, con la Lombardia che ha portato a termine i propri progetti per 100 milioni di euro e il Piemonte fermo al lavoro che abbiamo fatto in provincia e con il Governatore Cota. Dopo 4 anni con segnali e tentativi di invertire la tendenza siamo di nuovo tornati daccapo. Mentre la necessità, per il nostro territorio, di unire tutto il Lago Maggiore, sta assumendo i contorni di un progetto politico importante, che prenderà sempre più forza con questo atteggiamento torinocentrico. E questo, caro Chiamparino, non è un avvertimento, è un ultimatum! Ben sappiamo che il problema è lo Stato Italiano e l'Italia, ma il Lombardo Veneto prova a reagire con i progetti che si rifanno al diritto naturale e internazionale all' autodeterminazione; e noi non assisteremo passivamente alla voglia di libertà e di indipendenza della Lombardia e del Veneto, per restare bloccati con le catene di questa politica sabauda guidata dai radical chic. Noi siamo Popolo, ci uniremo a chi ha capito che la madre di tutte le battaglie è quella indipendentista o, almeno, autonomista. Ci uniremo a chi ha imparato a leggere e a comprendere il significato dei numeri, quei numeri che dicono, per esempio che i piemontesi su 10 euro di tasse pagate, 8 le buttano nel cesso romano, e che questo furto dell'Italia ai danni dei padani vale in tutto 110 miliardi di euro/anno, 5 volte il gettito totale di IMU TASI e TARES, per mantenere in vita uno stato fallito! Caro Presidente, vogliamo avere gli strumenti per competere! Non vogliamo più  essere considerati di serie B, vogliamo essere parte di una squadra vincente e noi ci uniremo a chi vuole vincere, crescere. Ci uniremo a chi vuole la libertà di abbattere tasse e burocrazia. Ci uniremo per ottenere le infrastrutture di cui la nostra economia necessita. Il Lombardo Veneto è nelle tre maggiori economie europee e vogliamo esserci anche noi! In quanto omogenei, in quanto insubri. Siamo determinati e non ci fermeremo!"