Novara - Non si attenuano le polemiche tra opposti schieramenti, soprattutto tra Lega Nord e Pd. Argomento del contendere questa volta la Città della Salute, il nuovo ospedale di Novara, da tutti sognato e desiderato, ma che rischia seriamente di rimanere... una chimera per mancanza di fondi.
“Siamo pronti alla guerra con il Governo se non ci metterà a disposizione i fondi per l'edilizia sanitaria già da tempo assegnatici”: lo ha detto il presidente della Regione, Roberto Cota, intervenendo il 16 giugno a Novara ad un convegno sulla riforma sanitaria. Al Piemonte, infatti, sono stati aggiudicati 377 milioni di euro da destinare alla realizzazione delle Città della salute di Torino e di Novara (dove tutto è pronto per far partire il bando di gara).
“Non siamo disposti a transigere - ha sostenuto Cota - perché queste due opere sono necessarie non solo per dare dignità ai due più importanti ospedali piemontesi, ma perché é la logica del contenimento dei costi che lo vuole. Ospedali nuovi, più efficienti costano meno delle attuali, vecchie strutture: solo per quel che riguarda le spese di riscaldamento si prevedono risparmi del 15%. La riforma sanitaria - ha aggiunto Cota - era necessaria perché, anche di fronte ai tagli stabiliti dal Governo, non ci sono più le risorse per mantenere un sistema fatto di grandi eccellenze ma anche con molti sprechi".
"Senza riforma - ha chiarito l'assessore regionale alla Sanità, Paolo Monferino - avremmo finito per trovarci con gli scaffali senza medicinali".
«Sulla città della salute non si scherza. È un tema troppo importante per Novara e non può essere oggetto di propaganda. Sono sconcertato e preoccupato per le affermazioni del governatore Cota, che gettano ancora una volta ombre scure sul futuro della più importante opera pubblica prevista a Novara nei prossimi anni».
Quarantotto ore dopo le dichiarazioni rilasciate durante un convegno dal presidente della Regione Piemonte, il sindaco di Novara, Andrea Ballarè, interviene sul fronte del nuovo ospedale, improvvisamente riapertosi con segnali non esattamente positivi. «Ho letto che il governatore ha testualmente dichiarato: “temo che questi soldi non arrivino più”. Sono molto preoccupato. Perché solo pochi mesi fa, era aprile, Cota aveva annunciato a mezzo stampa l’apertura del cantiere del nuovo ospedale entro i primi mesi del 2013. E oggi invece siamo ancora fermi ai box, con il motore in panne. La situazione – aggiunge il sindaco – è molto seria, perché, almeno leggendo le dichiarazioni del Governatore, non c’è ad oggi alcuna certezza sull’arrivo dei fondi sperati. Di fronte a questo quadro – prosegue il sindaco – la città di Novara non può rimanere ferma. Io credo che sia necessaria una mobilitazione generale, trasversale, di tutte le forze politiche, di tutte le rappresentanze istituzionali (parlamentari, consiglieri regionali e provinciali, sindaci) di tutte le organizzazioni sociali, dei sindacati, dei singoli cittadini, per assicurare a Novara e al suo territorio il compimento del progetto. A questo proposito già domani – dice il sindaco – proporrò agli stakeholders cittadini che incontrerò al Broletto in occasione della presentazione del bilancio di previsione, di sottoscrivere un documento indirizzato al Governatore e al ministro della sanità, nel quale esprimeremo le nostre preoccupazioni, e la richiesta di mantenere la parola data. La realizzazione del nuovo ospedale è uno dei pilastri del futuro della città: un investimento di molti milioni di euro, che servirà a rivitalizzare il settore edilizio nella fase della sua realizzazione, e che sarà il volano per lo sviluppo del territorio in collegamento con l’università e le aziende. Intendo farmi portavoce di questo comune sentire del territorio che invito a manifestarsi rapidamente – prosegue il sindaco – con il ministro Balduzzi che incontrerò nei prossimi giorni a Novara. Lo farò subito con il governatore Cota, al quale chiedo un supplemento di impegno: si faccia carico in prima persona, senza deleghe, di una forte azione nei confronti del Governo, a favore di Novara, che è la sua città».
Imprese, esodati e sanità sono stati gli argomenti trattati durante l’incontro che il presidente Roberto Cota ha avuto lunedì 18 giugno al Quirinale con il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Nel ringraziare Napolitano “per l’attenzione e la disponibilità manifestate”, Cota ha sottolineato che “oggetto del colloquio sono stati la situazione di grave difficoltà attraversata dal sistema produttivo piemontese, la necessità di un intervento urgente sulla pressione fiscale per imprese e lavoro e la mia personale preoccupazione per il gran numero di esodati presenti in Piemonte. In particolare - ha continuato Cota - ho chiesto un intervento per lo sblocco dei fondi sull’edilizia sanitaria, necessari per la costruzione delle Città della Salute di Torino e Novara, indispensabili per l’ammodernamento della nostra rete ospedaliera e anche per il recupero di un’efficienza dei costi di gestione. Oggi più che mai c’è bisogno anche in questo campo di sostenere gli investimenti”.