Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Antonio Pedrazzoli (Novara Popolare): "Siamo, ormai, a pochi giorni dal voto e la città è chiamata a decidere quale sarà il suo primo cittadino. In particolare la principale risposta che le urne dovranno dare è se l’attuale sindaco, Andrea Ballarè, proseguirà con un secondo mandato oppure se la guida del Comune verrà affidata ad altro candidato. In verità in questa campagna elettorale si è discusso in modo esiguo di temi amministrativi ,ed i candidati hanno saputo distinguersi poco tra loro. Mi è capitato di chiedere, a persone che ho incontrato, per quale tema questo o quel candidato abbiano saputo caratterizzarsi, e la maggior parte non ha saputo darmi risposte. Le sparate elettorali sono sempre più o meno le stesse. Il rilancio di Sant’Agabio che nelle intenzioni dovrebbe diventare una sorta di West End londinese. La liberazione dai musulmani immigrati in una sorta di rivisitazione della Gerusalemme Liberata. La ristrutturazione di Casa Bossi che da catapecchia abbandonata dovrebbe risorgere e raggiungere lo splendore di una Versailles novarese. Per non parlare della vocazione logistica della città che potrebbe vedere passare per Novara le merci di mezzo mondo, quale novella Amsterdam del sud Europa, e per fortuna non si è previsto anche il trasporto di merci sull’Agogna. Il rilancio turistico della città con frotte di giapponesi impazziti che salgono e scendono dalla cupola per poi fermarsi al Broletto a bere del Gattinara e a mangiare paniscia in alternativa al Louvre ed al quartiere St. Germain-Des-Grès di Parigi. Ma se di programmi concreti si è parlato poco, ancor meno lo si è fatto del profilo umano dei candidati che è altrettanto importante. Cosa fanno? Chi sono? Quanto guadagnano? A parte di coloro i quali sono già amministratori pubblici, degli altri si sa poco o nulla. Conosciamo le loro professioni che sono: ingegnere Cristina Macarro; commercialisti Andretta, Ballarè e Paracchini; investigatore privato Canelli; avvocato Rodini e commerciante in pensione Piantanida. Di altro hanno detto ben poco. Ho personalmente contribuito a rendere celebre, a livello nazionale, Cristina Macarro per via della sua numerosa prole e qui mi scuso con Lei se si è risentita per le mie parole, ed essendo l’unica candidata donna a Lei va il mio miglior in bocca al lupo. Gli altri non hanno voluto sottolineare ed affrontare la campagna elettorale basandola sulla loro vita di tutti i giorni ed esaltando le loro doti lavorative, anche se per alcuni di loro, a mio giudizio, sarebbe senza dubbio stato un valore aggiunto. Certo è che la città qualche informazione in più l’avrebbe sicuramente gradita. Ed allora non ci rimane che aspettare qualche giorno per capire se al timone di Novara ci sarà ancora un Fenton Paperconchiglia, un Archimede Pitagorico, un Basil Investigatopo, un Cavillo Busillis oppure un novello Tony".