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CRISI DI GOVERNO, IL PDL NOVARESE RISPONDE A BALLARE’

L'on. Gaetano Nastri, Daniele Andretta e Marcello Gambaro

Novara - “Non condividiamo le valutazioni che il sindaco Ballarè esprime sul governo Berlusconi, da un uomo delle istituzioni ci saremmo aspettati una maggiore ponderatezza”. Così il Pdl novarese risponde alle dichiarazioni del sindaco di Novara dopo le dimissioni del presidente Berlusconi. “Ballarè parla del governo di centrodestra come un periodo triste – dicono Daniele Andretta e Marcello Gambaro, rispettivamente capogruppo Pdl in Comune e in Provincia – ma dimentica che la crisi economica è di origine internazionale, ha colpito altri paesi più duramente dell’Italia e non attribuibile a responsabilità diretta dell’attuale governo. I mercati mettono in dubbio la credibilità del nostro paese soprattutto per l’alto debito cumulato, che è una responsabilità condivisa dai governi degli ultimi trent’anni almeno, mentre Berlusconi ha assicurato, con l’uso oculato degli ammortizzatori sociali, il contenimento della disoccupazione a livelli più bassi di Francia e Spagna”. Considerazioni analoghe da parte del coordinatore provinciale Pdl, on. Gaetano Nastri. “Su una cosa sono d’accordo con Ballarè – dice – quando afferma che chi oggi festeggia, cioè la sinistra, farebbe bene a riflettere, perché il momento è difficile per tutti. Il governo Berlusconi e la sua maggioranza hanno risposto alle sfide della crisi meglio di altri governi. E’ mancata in alcuni casi la capacità di imporre scelte impopolari, perché l’opposizione ha giocato alla sfascio, e molti interventi sono stati bloccati in mediazioni estenuanti. Ma in realtà, oggi è la sinistra a essere impreparata al ruolo di governo che pretenderebbe di avere. Non ha un leader riconosciuto, né un programma condiviso né una coalizione definita che lo sostenga! Per questo non ha puntato i piedi e reclamato le elezioni, sfruttando i sondaggi pur favorevoli al loro schieramento”. Nastri condivide la posizione espressa dal segretario Pdl Angelino Alfano, circa la necessità di sostenere un governo tecnico “limitatamente per il periodo necessario a superare le turbolenze dei mercati, mentre per attuare riforme strutturali ritengo debba essere insediato un governo che abbia il sostegno del voto popolare. Quindi, prima possibile occorre ridare la parola agli elettori. Sono certo che con gli amici della Lega Nord abbiamo l’opportunità di condividere anche questa nuova fase della politica italiana, sia a livello locale che nazionale”.