Novara - In queste ore drammatiche per il popolo afgano, sconvolto da una ferocia inaudita e sottoposto a soprusi disumani, il consigliere provinciale Andrea Crivelli - in una nota pubblica - esprime la sua solidarietà per tutti i bambini e i ragazzi che stanno vivendo questa tragedia: "Si stima che 72.000 giovanissimi siano arrivati nella capitale afgana, Kabul, negli ultimi giorni dopo essere fuggiti dalle loro case a causa dell'ondata di violenza - evidenzia Crivelli - Secondo Save the Children, molti minori vivono per strada, in tende di tela cerata, soffrono la fame e il loro numero aumenta di ora in ora. Il conflitto che si sta consumando in questi giorni, davanti al mondo intero, purtroppo ha ulteriormente aggravato una situazione che già prima era decisamente preoccupante. Infatti, i 18 anni di tensione bellica hanno trasformato l'Afghanistan in uno dei posti peggiori al mondo dove essere bambini. Secondo le Nazioni Unite, nei primi nove mesi del 2019, i giovanissimi hanno rappresentato il 77% delle vittime civili a causa di armi esplosive, con conseguenti lesioni traumatiche in chi è sopravvissuto e ripercussioni gravissime, anche a livello psicologico. Immaginate cosa significhi vivere nella paura costante di perdere la vita oppure di subire soprusi. Infatti, i rischi sono differenti a seconda che si tratti di bambini o bambine. Le ragazze nelle aree colpite dai conflitti corrono infatti rischi molto più elevati di essere vittime di violenza sessuale e di genere, gravidanze e matrimoni precoci forzati. I ragazzi hanno invece molte più probabilità di essere esposti ad uccisioni e mutilazioni, rapimenti e reclutamento nei gruppi armati. Dunque, se la situazione afgana già prima della ripresa di spazi di potere da parte dei talebani era particolarmente tesa, adesso il dramma ha raggiunto un'escalation senza eguali. Sconvolgente è poi la velocità con cui tutto ciò sia avvenuto, al seguito del ritiro delle truppe occidentali, a ulteriore riprova di come le decisioni imposte dall'alto non creino reale cambiamento nella comunità".
Crivelli ricorda l'imminente "Giornata internazionale in memoria delle vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo" in calendario per domenica 22: "Un'occasione in più per riflettere - conclude - Con la speranza che tale tragedia possa rendere ancora più evidente l'importanza di sensibilizzare, coinvolgere e condividere insieme alla cittadinanza un processo di reale trasformazione con l'obiettivo di rendere la società un luogo migliore, innanzitutto per iragazzi e il loro futuro".