Novara - La richiesta di archiviazione della Procura di Torino nei confronti di una donna che frequentava un luogo pubblico completamente irriconoscibile perché nascosta sotto un burka, cosa contraria alla legge, perché secondo il procuratore aggiunto Borgna, si può infrangere la legge se in ossequio di un precetto religioso, è al centro di tre diverse interrogazioni che l'on. Daniele Galli indirizza ai Ministri di Giustizia, Interno e Pari opportunità. “ Prima di tutto trovo inaccettabile che in nome di un “precetto religioso” si possa ignorare la legge che vale per tutti, e la legge in questione, sull’ordine pubblico, vieta di girare camuffati o con il volto coperto. Poi bisogna chiarire una volta per tutte se questo portare il burka sia un comandamento religioso o no: nemmeno i vari imam sono concordi. La Costituzione è chiara: la religione è libera se gli statuti delle associazioni di culto non contravvengono alle leggi italiane, dove sono gli statuti che univocamente obbligano al burka, un emblema di schiavitù e di inferiorità della donna? Se ci fossero sarebbero contrari alle leggi, prima fra tutte la Costituzione, se non ci sono allora non c’è precetto religioso e quindi non sussiste il giustificato motivo a non mostrare il volto. Se basta dichiarare di essere di una certa religione perché un procuratore permetta di violare la legge – conclude Galli – non c’è che l’imbarazzo della scelta: Warren Jeffs, un mormone di Hildale, Utah, condannato nel 2007 per bigamia e abusi sessuali, in Italia potrebbe avere 10 mogli senza problemi; chiunque potrebbe farsi quacchero per non giurare dinanzi ai tribunali, cosa vietata dal loro credo; ogni spacciatore potrebbe dichiararsi di religione rasta, in cui vige il precetto di consumare droghe, e così spacciare lo spaccio per legittimo proselitismo; vari hacker e Mr. Assange potrebbero convertirsi al Kopomismo, religione svedese, che nega ogni forma di privacy e fa del file sharing una religione… Personalmente, sto cercando una religione che consideri immorale e peccaminoso pagare le tasse, per chiedere alla Procura di Torino di esonerami legalmente da questo obbligo…”