Novara - Secondo i più recenti dossier sono più di 800.000 gli italiani malati di gioco d’azzardo, con il 5% della popolazione a rischio di divenirlo. La spesa pro capite è di 1.269 euro l’anno. La somma totale giocata lo scorso anno in Italia è di oltre 76 miliardi. Ammalarsi di gioco è facile, e ha delle conseguenze pesanti, da qui la proposta di legge presentata alla Camera da Daniele Galli, che mira a vietare la pubblicità del gioco, con sanzioni pesanti. “Il gioco d’azzardo patologico interagisce spesso con problemi di alcolismo, tabagismo, di ansia, depressione e disturbi della personalità. Il gioco può diventare una vera e propria droga: chi se ne ammala non riesce a smettere, si indebita per rincorrere le perdite, rovina i propri affetti, e vi sono già stati casi di suicidio per debiti di gioco. La mia proposta di legge parte da un concetto semplice, ovvero informare il più possibile dei rischi che si corrono con il gioco d’azzardo, anche perché la categoria forse più a rischio sono gli adolescenti. Propongo quindi che su ogni schedina, gratta e vinci , ricevuta e su ogni sito internet dedicato al gioco on line e su tutte le “macchinette” tipo video poker o slot machines siano apposte delle “avvertenze” del tutto simili a quelle obbligatorie sulle sigarette: il gioco può diventare una malattia, può diventare pericoloso. Inoltre propongo di vietare la pubblicità del gioco d’azzardo, proprio come per i prodotti da fumo, e che i proventi derivanti dalle multe per queste infrazioni vengano destinati non solo all’informazione e alla ricerca su questa patologia, ma anche alla sua cura. Per questo nella proposta vi è l’inserimento del GAP (gioco d’azzardo patologico) nei livelli essenziali di assistenza, con la creazione di presidi di sanità pubblica per la sua cura e il riconoscimento delle Associazioni che stanno affrontando il problema. Gli italiani devono aprire gli occhi e sognare un po’ meno di poter diventare milionari con un colpo di fortuna: per uno che vince, centinaia si rovinano, dimenticano la famiglia e il lavoro, diventano vittime di usurai. Giocare troppo può voler dire dare in pasto alla fortuna, notoriamente cieca, il futuro dei propri figli”.