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DE GRANDIS: NOI DICIAMO NO A NUOVE MOSCHEE E AUSPICHIAMO UN RAPIDO SGOMBERO!

Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Ivan De Grandis, comitato civico Sveglia Novara: "Siamo stati i primi nel mese di dicembre a porre all'attenzione dei media locali le segnalazioni dei cittadini che ci aveva con informati sull'apertura di un nuovo centro culturale islamico a Novara in via Della Riotta, al civico 10, a pochi passi dalla Chiesa Parrocchiale di Sant’Agabio. E siamo felici che finalmente, dopo sei mesi, la questione sia approdata anche in seno all'Assise Comunale. L'apertura di un altro centro culturale islamico fa ovviamente discutere sempre di più sopratutto visto il periodo, e come si può immaginare crea anche una comprensibile preoccupazione tra la gente.La recente indagine di IRES Piemonte infatti ha rilevato come per ben il 65% dei novaresi la convivenza con le famiglie musulmane è vissuta come un problema. Noi vogliamo vederci chiaro e fin da subito avevamo ritenuto necessario approfondire la questione. L'amministrazione sa chi sono il presidente e i responsabili di questo centro? Chi sono i promotori di questa iniziativa? Dalle foto e dagli eventi a cui hanno partecipato vari esponenti della sinistra locale direi proprio di sì. Chi governa la città deve dire però ai novaresi se è stato valutato il rispetto delle norme di sicurezza sia in materia sanitaria sia urbanistica riguardo per esempio ai parcheggi adeguati ad una numerosa partecipazione. Se è stato valutato poi l’impatto ambientale e sociale che tale Centro comporta visto che è a pochi passi da una Chiesa e se l’Amministrazione ritiene davvero opportuno questo posizionamento così ravvicinato ad un luogo di culto cattolico. Quali attività svolge davvero l’associazione che anima il “centro culturale”? Quante e quali persone partecipano alle attività del suddetto “centro culturale”? L'Amministrazione si rende conto che sono molti gli islamici che pregano in quel centro? L'Amministrazione è consapevole del fatto che con il Ramadan in corso le attività e le presenze - come è facile prevedere - si moltiplicheranno? A questo punto è lecito domandarci anche se sono sorti altri nuovi “centri culturali” di questo tipo e se l'Amministrazione ha intenzione di censire e controllare questi luoghi. Come in altri casi in Italia la richiesta di utilizzo è stata fatta da un’associazione con scopo culturale, per poi sfruttare (abusivamente?) i locali come una potenziale moschea per la preghiera. Ma questo non è tutto perché il contesto internazionale e la minaccia del terrorismo ci impongono - teoricamente prima all'Amministrazione in carica che a noi - di tenere alta la guardia. Purtroppo, come la cronaca insegna, spesso apprendiamo che da questi luoghi transitano proprio quei personaggi che fanno proselitismo per la guerra santa contro l'Occidente. Noi vogliamo evitare che si possa creare una struttura che, all’estremo, potrebbe anche innescare tensioni sociali, come accaduto in altri Comuni italiani. Non ci vengano a raccontare che in quel centro si fa solo attività culturale perché non è così. Quel centro è usato a fini religiosi. Esiste anche una pagina facebook che lo dimostra e le foto sono in bella mostra! I locali ufficialmente sede dell'associazione "Al Amal" parrebbero usati proprio come centro di preghiera! Dunque meno giri di parole e più concretezza: ci si trova davanti ad una moschea abusiva sorta tra il silenzio generale? Se la risposta è sì, invitiamo il Sindaco a prendere atto della reale problematica e ad agire tempestivamente, al fine di tutelare l’intera cittadinanza. Non possiamo tollerare una situazione di illegalità preoccupante e auspichiamo un rapido sgombero! Intanto, in attesa di notizie, ribadiamo che a Novara esiste già un centro di culto islamico "regolare" e siamo profondamente contrari alla nascita di altri centri di questo genere, in particolare se le attività svolte al loro interno non sono quelle dichiarate. Chiediamo pertanto trasparenza e rispetto delle leggi e delle norme che devono valere per tutti. Il moltiplicarsi di moschee o di centri islamici oggi, visto il clima mondiale con l’occidente sotto assedio e il fondamentalismo dilagante, possono essere pericolosi e non sono da sottovalutare".