Novara - "Con il nostro reportage mettiamo in luce, se ancora ce ne fosse bisogno, la crisi delle attività commerciali del centro di Novara. La chiusura di decine di negozi è dovuta certamente alle difficoltà di un periodo storico-economico molto duro, ai prezzi degli affitti dei locali in alcuni casi eccessivamente onerosi, e in tutto questo è arrivata l'ennesima botta firmata dal duo Ballarè-Rigotti: MUSA, il Piano della Sosta. Non si può parlare però di "valorizzare il centro commerciale naturale" e contemporaneamente intestarsi di fatto la desertificazione del centro storico come sta facendo questa amministrazione" - attacca il Comitato "NO MUSA", nato a fine 2014 contro il Piano della Sosta voluto dalla Giunta Ballarè che vede oggi circa 1.000 sostenitori sul gruppo facebook e moltissimi attivisti.
"Nel fotoviaggio di questi giorni abbiamo documentato la situazione di decine e decine di vetrine sfitte - commenta Ivan De Grandis, fondatore del Comitato "NO MUSA", che di recente ha lanciato il laboratorio civico "Sveglia Novara" - la lista dei negozi di Novara che hanno chiuso i battenti nell'ultimo periodo pare purtroppo un vero e proprio bollettino di guerra, e chi non chiude si trasferisce in sedi più piccole o comunque più decentrate - e rincara - l'amministrazione Ballarè sarà ricordata senza dubbio anche per la desertificazione del centro, perché con MUSA ha dato il colpo di grazia".
"Il laboratorio civico "Sveglia Novara" che abbiamo lanciato nelle scorse settimane - prosegue De Grandis - è nato per immaginare e progettare una città migliore, e per questo andiamo oltre alle sacrosante proteste e ci facciamo promotori di due proposte concrete.
Il moltiplicarsi delle saracinesche abbassate comporta un declino che impoverisce l'economia novarese e che allo stesso tempo priva i cittadini di tanti servizi - spiega De Grandis - crediamo quindi che sia necessario intervenire con azioni di sostegno e incentivo reale.
Si stabilisca per esempio, per le determinate zone della città, quali siano i valori medi locativi dei locali commerciali. In questo modo, fissati dei parametri standard, i proprietari che affitteranno i locali a prezzi inferiori, rispetto a quelli medi, potranno avere alcune agevolazioni dal Comune, come sgravi su tasse o imposte comunali. Per fare questo si apra subito un confronto con le associazioni di categoria in rappresentanza dei commercianti, con le rappresentanze degli agenti immobiliari e dei proprietari immobiliari - prosegue De Grandis - questo intervento rappresenterebbe un concreto sostegno a un settore in difficoltà, andando incontro allo stesso tempo sia alle esigenze dei commercianti che dei proprietari. Non finisce qui. Un'altra proposta che facciamo è quella di esporre sulle vetrine dei negozi sfitti le foto più rappresentative della città, per evitare l’oscuramento ed il conseguente degrado delle vie e delle aree interessate dalle numerose chiusure. Basti pensare alla situazione desolante della Galleria Vittoria, che abbiamo fotografato, per esempio - e conclude - l'esposizione delle foto di Novara sulle vetrine sarebbe anche un modo originale di far conoscere le bellezze della città sia ai residenti, che potrebbero così riscoprirle, che ai turisti”.