Novara - Il 19 e 20 ottobre 2011 si è tenuto a Bruxelles un denso ciclo di incontri sulle potenzialità del sistema idroviario in Europa, al fine di gettare le basi per progetti di rilevanza territoriale ed europea nel medio periodo.
Gli incontri si sono svolti in concomitanza con la presentazione, il19 ottobre, della proposta legislativa della Commissione europea al Parlamento europeo e al Consiglio europeo per la nuova politica delle reti Transeuropee di Trasporto.Si tratta di un documento strategico di fondamentale importanza, poiché traccia il futuro dello sviluppo infrastrutturale e quindi economico del continente, con uno sguardo anche alla dimensione esterna della rete, in particolare nell’area dei Balcani.
Di particolare interesse per il Piemonte, si segnala il workshop sul sistema idroviario del Nord Italia, tenutosi il 19 ottobre presso il Parlamento europeo, alla presenza degli onorevoli Antonio Cancian e Carlo Fidanza, di Cesare Bernabei in rappresentanza della Commissione europea-DG MOVE, dei rappresentanti delle Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, oltre alle organizzazioni AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po), INE (Inland Navigation Europe), EFIP (European Federation of Inland Ports) EBU (European Barge Union). Luca Bona, vice presidente della Provincia di Novara, ha partecipato in rappresentanza del Piemonte. Il buon esito dell’incontro è stato soprattutto l’affermazione del principio che l’idrovia non è solo uno strumento per il trasporto delle merci, ma che rappresenta un valore turistico di primaria importanza in grado di contribuire al rilancio dell’economia del territorio, come dimostrato da Confindustria Piemonte nel suo recente studio sul recupero dell’idrovia Locarno-Milano-Venezia (luglio 2011). In Piemonte il completo ripristino del sistema idroviario tra Locarno e Milano sarà una realtà con la realizzazione di un’ultima opera in corrispondenza della diga di Porto della Torre a Varallo Pombia. “Il progetto per la realizzazione della chiusa – dichiara Luca Bona –, già approvato, ha un costo di 11 milioni di euro, di cui 7,5 già stanziati. L’obiettivo è ora trovare i 3,5 milioni mancanti: un investimento di piccola entità, se si considerano quelli in ambito intermodale; un investimento “autosostenibile” perché costituisce una sicura opportunità di sviluppo del territorio, per il quale ci stiamo impegnando al massimo, per poter vedere collegati il Canton Ticino con la Lombardia entro il 2015, anno dell’Expo di Milano. L’Idrovia rappresenta un’opportunità turistica senza eguali un’infrastruttura acquatica che unisce più territori all’insegna della sostenibilità e della bellezza. In questo contesto, che dalla Svizzera al Milanese, fino a Venezia attraversa gran parte del Nord Italia, il Novarese occupa una posizione di assoluto privilegio”.