Novara - «Prendiamo atto che a Mandello Vitta l’ambiente non è di casa». Questo il commento di Fabrizio Barini (nella foto) coordinatore provinciale degli Ecologisti Democratici alla notizia che l’iter per la realizzazione dell’impianto di biogas da 2 megawatt promosso dalla ditta RGP Piemonte potrebbe riprendere dopo che la stessa si è aggiudicata la gara per lo sfruttamento del terreno sui cui dovrebbe sorgere l’impianto. L’Italia, ed in Particolare il Piemonte, ha raggiunto in anticipo gli obiettivi di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili fissate dall’Europa. Lo ha dichiarato pochi giorni fa lo stesso Ministro dell’Ambiente annunciando che i nuovi incentivi saranno a favore del risparmio energetico e a sostegno degli impianti di piccola taglia e non delle centrali industriali. Opere che nella maggior parte dei casi hanno dimostrato di essere al servizio della rendita finanziaria più che per la lotta ai cambiamenti climatici.
«Non si capisce - continua Barini - per quale motivo l’amministrazione comunale di Mandello continui quindi a sostenere un progetto che, in prima istanza, è stato bocciato dal settore ambiente della provincia di Novara e presenta caratteristiche che lo rendono incompatibile con il territorio su cui dovrebbe sorgere».
Ci si domanda inoltre cosa pensano i cittadini di Mandello dell’operato del Sindaco. Se l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici non avesse imposto al Comune la gara per lo sfruttamento del diritto di superfice i mandellesi ci avrebbero rimesso quasi 500mila euro: pari a 1.840 euro a testa. Una cifra importante in momento in cui le famiglie si apprestano a pagare nuovi balzelli locali.
«L’assessore all’Ambiente della Provincia di Novara - conclude Barini - rispondendo a un’interrogazione del Partito Democratico proprio sulla centrale di Mandello, si era preso un impegno preciso rispetto alla valutazione delle richieste autorizzative per la realizzazioni di impianti a biogas nel nostro territorio. Da poche settimane è in vigore una legge regionale che pone forti limiti alla proliferazione delle centrali a biogas. Ci aspettiamo che l’amministrazione Sozzani passi dalle parole ai fatti».