Novara - Un po' per gioco e un po' per cercare di dare qualche motivo di riflessione, ecco che anche noi, reduci da una tre giorni di seggi, dati e proiezioni, diamo i numero. E lo facciamo nel modo più 'free' e simpatico che c'è: attraverso le pagelle.
10 - A Ferrari che nel partito col maggior numero di voti (il Pd) supera la concorrenza di Rossi (8+ per il fondatore di Libera Novara) e Pagano (sufficienza stiracchiata visto che l'appoggio dell'area Dem non gli ha portato tutti quei voti necessari per il salto di qualità). Ora l'assessore (anzi ex) della Giunta Ballarè ha pronta la valigia: destinazione Torino. In volo.
9 - Ai tre candidati di Forza Italia. Il derby tra Sozzani, Policaro e Vicenzi forse è stata la cosa più divertente di queste elezioni, contraddistinte da parecchio grigiore. Soprattutto a Novara il testa-a-testa tra presidente della Provincia e il 'suo' assessore si è giocato sino all'ultimo sul filo delle preferenze. Alla fine 1° si è classificato Sozzani, ma sarà un successo che lo porterà in Regione o una vittoria di Pirro? In attesa.
8 - Allo staff di Vicenzi, in particolare a Crivelli: a Trecate il giovane consigliere se la giocava contro 'mostri sacri' dentro (Forza Italia) e fuori (Ncd) il suo partito: eppure ha dimostrato calma che in questo caso è la virtù dei forti. Sagacia.
7 - Alla Lega Nord tutta: veniva dato come partito alla frutta, bersagliato dalle critiche e dalle ironie di tutti per la questione rimborsopoli e non solo. Eppure Luca Bona e tutto l'enturage con molta umiltà ci hanno creduto, sono scesi in piazza e con l'amico Salvini sono riusciti a scaldare, ancora, i cuori facendo dimentare tutte le grane... padane. Senza contare che Ferrari a Galliate è in lizza al ballottaggio con la democratica Meda per la riconferma e parte con un buon vantaggio e quasi il 48% dei voti dei galliatesi. Braveheart.
6 - Ai pentastellati: ci saremmo aspettati di più dai grillini 'Made in Novara', soprattutto dopo il bis ottenuto dal loro leader nel comizio in piazza Martiri da sold out. "Ma quella gente lì - spiegava il solito vecchio saggio mentre eravamo al caffè pochi giorni fa - era lì mica per votare quello là, ma per vedersi uno show a gratis...". Forse non aveva tutti i torti... Bicchiere pieno (o vuoto) a metà.
5 - Ai Fratellini d'Italia: orfani dell'on. Nastri, protagonista della prossima puntata di 'Chi l'ha visto?', e col solo (ex) onorevole Mancuso non sono andati oltre il 4,3% ottenuto dall'impavido Crosetto. Domanda: ma perché non hanno cercato un accordo con Forza Italia e la Lega per confluire i loro voti nel centrodestra unito ed evitare percentuali così basse e che non portano da nessuna parte? Senza logica (politica).
4 - Ad Ncd-Udc: forse la più grande delusione di questo giro. Non si sperava di certo in una vittoria di Costa junior, ma di certo in un risultato decisamente migliore. Probabilmente paga lo scotto di un approccio sbagliato: qualche esponente non ha fatto i conti con un elettorato (o meglio ex) tipicamente moderato ed ex democristiano, distante quindi anni luce da certi atteggiamenti e impostazioni proprie di altri modi di pensare l'azione politica. Fuori campo.
3 - A tutti quei partitini che con ostinazione continuano a buttare via soldi a palate e a presentarsi all'appuntamento elettorale, ogni volta, raccogliendo percentuali tipiche di un prefisso telefonico... Un consiglio: assoldate un buon ufficio di ricerche di mercato e di sicuro eviterete tanta fatica, tanto spreco e tante risorse buttate letteralmente al macero. Spreconi.
2 - A tutti coloro che ogni volta che un risultato non va come dovrebbe, invece di fare sana autocritica, dicono: "Ah, ma ci sono stati senza dubbio dei brogli!". Difficile se non impossibile taroccare le schede e fare pastette al momento dello spoglio delle urne. Certo che se qualcuno sa solo pensare male, evidentemente è perché gli piacerebbe a sua volta farlo... Imboglioni.
1 - A quel 40% dirca che non è andato a votare: come possiamo cambiare le sorti del Paese se 4 italiani su 10 non si recano alle urne e gran parte di chi lo fa annulla la scheda o vota scheda bianca, lavandosi - di fatto - le mani? Ponzio Pilato.
Nella speranza che nessuno si senta offeso, permetteteci un in bocca al lupo ai nuovi sindaci (freschi di nomina e confermati): essere primo cittadino oggi è davvero il lavoro (per molti un hobby) peggiore che c'è. Sei sempre in frontiera e non sai che cosa ti può capitare tra patti di stabilità, Ici, Imu, Tasi, Tares e chi più ne ha più ne metta. Se un ex sindaco oggi è diventato l'uomo più potente d'Italia è anche perché ricoprendo quel ruolo ti vengono i muscoli e le spalle larghe. L'augurio è quindi che tutti, ciascuno nel suo contesto, abbia la possibilità di amministrare con onestà, lealtà, fantasia e tanto entusiasmo. (nella foto Augusto Ferrari e Diego Sozzani, primi degli eletti nel Pd e in Forza Italia)
Gianmaria Balboni