Novara - Emanuele Filiberto di Savoia si è recato questa mattina a Palazzo Natta per visitare la mostra "Le monete dei Savoia. Dal nodo savoiardo al Regno d'Italia", allestita presso il Salone d’Onore della Prefettura fino al prossimo 10 aprile. Un invito rivolto dal presidente della Provincia, Diego Sozzani, nel corso di un’incontro organizzato dai Club Rotary e Soroptimist di Novara, dove il Principe ha incontrato anche la vicesindaco Silvana Moscatelli. “Tornare a Novara è sempre un piacere - ha commentato Emanuele Filiberto - e, da appassionato di numismatica, non ho voluto perdere l’occasione per rivedere alcune delle stesse monete che spesso mio nonno mi mostrava quando ero ancora un bambino”. La mostra, del resto, ripercorre la storia della dinastia dei Savoia, una delle più longeve d’Europa, attraverso le monete che i protagonisti hanno coniato nei diversi periodi, dai Conti ai Duchi, dai Re di Sardegna ai Re d’Italia, dall’XI al XX secolo. Comprese quelle possedute dal nonno Umberto II, ultimo Re d’Italia. Emanuele Filiberto è stato accompagnato durante il percorso della mostra dal Prefetto di Novara, Giuseppe Amelio, e dal Presidente della Provincia, Diego Sozzani. “Abbiamo chiuso con questa piacevole visita le nostre celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia. Più volte la storia dei Savoia si è intrecciata con quella di Novara e della sua provincia. Basti ricordare l’importanza della sala di Palazzo Bellini, sede storica della Bpn, dove Carlo Alberto abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II, primo Re d’Italia”, ha ricordato Sozzani. Dopo aver ammirato i 379 pezzi esposti in Prefettura, il Principe di casa Savoia ha voluto rimarcare il ruolo che i piemontesi hanno avuto anche in queste celebrazioni. “Il Piemonte ha sospinto il sentimento dell’Unità nazionale oltre ogni aspettativa. Un risultato straordinario al quale hanno contribuito i tanti eventi organizzati in tutto il Paese. Un modo - ha concluso Emanuele Filiberto - per ricordare anche le donne e gli uomini che per unire l’Italia hanno donato la propria vita”.