Novara - "Ennesimo evento da 'tutto esaurito' sabato sera 10 novembre all'Albergo Italia di Novara - ci scrivono Paolo Luigi Burlone e Davide Dellarole - dove si è concluso il tour “10 ore con Oscar Giannino” che, partito il mattino da Cuneo, passando per Cavour in pausa pranzo, ha attraversato il Piemonte presentando il Movimento. "Piove.... governo ladro" è la citazione che potrebbe descrivere bene la serata di sabato scorso in cui i 350 partecipanti hanno sfidato un autentico diluvio per poter ascoltare Oscar Giannino e le sue proposte per Fermare il declino e per tornare a crescere. L’evento è stato organizzato alla perfezione dal Gruppo dei volontari di Fermare il Declino, coordinato da Paolo Luigi Burlone, che ha fatto gli onori di casa introducendo l'illustre ospite davanti a una sala gremita in ogni ordine di posto e a un'altra collegata in video-conferenza. Giannino è stato a dir poco travolgente, un fiume in piena che con un entusiasmante discorso di oltre un'ora e mezza ha coinvolto i partecipanti facendoli riflettere sulle terribili incongruenze in cui ruota il sistema statale italiano, ormai fuori da ogni controllo. Ritiene che la terribile situazione che stiamo vivendo sia causata dalla ingombrante presenza dei "mandarini di stato" , ossia gli alti funzionari che manovrano e gestiscono lo stato e l'apparato burocratico: ritiene che uno scarso ricambio delle posizioni apicali abbia portato i politici a rinunciare allo svolgimento dei propri compiti, rendendoli volutamente incapaci ad esercitarli, ed obbligandoli così a lasciar governare i funzionari. Secondo l’economista la disastrosa condizione in cui ora versa l’Italia può essere paragonata senza mezzi termini a quella del dopoguerra: se sessantasette anni fa il popolo italiano è riuscito a rialzarsi con grande dignità, siamo ancora in tempo per fermare questo inarrestabile declino, frutto di oltre venti anni di inconsistenti e inadeguate politiche che non sono state in grado di creare un vero sviluppo economico e non hanno risolto i problemi reali del nostro Paese. L’economista ha continuato le sue argomentazioni affermando che siamo di fronte ad uno Stato “padrone” che sa solo vessare i propri cittadini con ogni sorta di tassazione, che non vuole ridurre i propri costi di gestione, che non riesce ad aiutare le imprese colpite dalla crisi economica e soprattutto è indifferente ai ripetuti suicidi degli imprenditori; non è assolutamente capace di garantire un futuro per i giovani al punto che gli italiani ormai sono convinti che i propri figli debbano trasferirsi all’estero per studiare e per trovare prospettive e proposte concrete di lavoro. Ha spronato i partecipanti a reagire perché solo chi ama con grande passione la propria Patria non può tollerare e permettere che questo stillicidio possa continuare e senza fare sconti ha messo sul banco degli imputati i responsabili di questo declino: oltre ad inserire Berlusconi con tutto il suo carrozzone da avanspettacolo di provincia, ha dedicato un posto alle Banche che per non perdere i privilegi ottenuti negli anni, hanno accettato il compromesso imposto dal Governo di riacquistare importanti quote del debito pubblico statale invece di prestare i soldi alle imprese e ai cittadini che ne avrebbero realmente bisogno. Non risparmia neanche la Giustizia che è diventata ingiusta, è ormai il potere assoluto che sovrasta tutto e tutti e non risponde dei propri errori. La ricetta concreta di Oscar Giannino per ridare una credibilità e una speranza all’Italia si articola in dieci punti che spaziano dalla realizzazione di un federalismo con ruoli chiari e coerenti nei diversi livelli di governo alla riduzione del debito pubblico attraverso la dismissione del patrimonio immobiliare di stato, dalla riduzione della spesa pubblica alla diminuzione della pressione fiscale che darebbe ossigeno puro all’economia reale rilanciando i consumi; e ancora liberalizzare i settori non ancora concorrenziali, combattere la disoccupazione con mirati sostegni economici, risolvere l’annoso tema del conflitto d’interesse, investire nella formazione e nella scuola e “dulcis in fundo” far funzionare la giustizia. E’ sintetico e ben chiaro il manifesto del movimento “Fermare il Declino” che attualmente è l’unica e nuova realtà politica a proporre un programma concreto per cambiare l’Italia: gli italiani di buona volontà e di buon senso non perdano questo ultimo treno per tornare a sperare!".
All'incontro era presente l'imprenditore novarese Antonio Piciaccia, delegato dell'Api (associazione piccole imprese) locale. Questo il suo commento: "Credo che abbiamo in comune le nostre istanze e le problematiche; inoltre sono convinto che questo movimento sia l'unica strada concreta contro questo declino! Intravedo lo stesso entusiasmo del 1993 quando usciva la novità! (Forza Italia)"
(nella foto Oscar Giannino a cena col presidente della Provincia, Diego Sozzani)