Novara - Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo di Ncd in Consiglio comunale: I consiglieri di Ncd Daniele Andretta, Pietro Gagliardi, Paolo Coggiola e Isabella Arnoldi hanno presentato una mozione urgente in consiglio comunale sulla vicenda dei dieci "esodati" (non più titolari di stipendio, contratto lavorativo e di assegno pensionistico) creati dalla giunta Ballarė. "Si tratta di dieci dipendenti collocati a riposo anzitempo - dice il capogruppo Andretta (nella foto) - senza che ve ne fossero le condizioni. Nonostante il parere dell'Inps che aveva espresso le proprie riserve sul caso, la diffida dei sindacati e l'annuncio di questi giorni circa lo stato di agitazione del personale comunale, la giunta ha comunque ritenuto di andare avanti, rendendosi protagonista di un pasticcio madornale e senza precedenti". "Siamo vicini alle sorti di questi lavoratori - dicono i consiglieri comunali di Ncd - così come a tutti quelli che rischiano di ritrovarsi nella medesima situazione e che erano stati individuati nel numero di 111. Però non riusciamo a comprendere come l'amministrazione abbia potuto successivamente decidere di corrispondere loro un anticipo della pensione, calcolato dalla data dell'assunzione del provvedimento, quando vi sono ancora tanti margini di incertezza sulla vicenda. Paradossalmente il risultato di questa situazione ė che viene pagato del personale per rimanere a casa e questo ė francamente assurdo. Non solo: ad oggi sembra che queste somme non siano state nemmeno erogate perché, pare di capire, mancano i moduli appositi per farne richiesta... Tutto ciò accade proprio nel giorno in cui il sindaco Ballarė annuncia di voler intervenire contro la burocrazia... Insomma il solito esempio di politica dei proclami, cui questa amministrazione ci ha ormai abituati. La mozione presentata - aggiungono Andretta, Arnoldi, Gagliardi e Coggiola - ha l'obiettivo di portare la discussione in consiglio comunale, nella speranza di poter correggere gli errori fatti dalla giunta. Con questa proposta noi chiediamo il ritiro del provvedimento di collocamento a riposo dei dipendenti e il loro reintegro al lavoro, in attesa che venga fatta chiarezza sulla situazione. Crediamo che la superficialità adottata nell'occasione sia figlia dell'incapacità e della fretta, nel tentativo di far quadrare i conti di un bilancio disastrato, ma sulle spalle dei lavoratori e di tutti i cittadini. Fra l'altro lascia interdetti il fatto che nessuno si assuma la responsabilità di quanto accaduto: non la Giunta, non l'Assessore competente, non il Direttore Generale e nemmeno i dirigenti... Un pasticcio simile non può non avere precise responsabilità che a questo punto chiediamo siano individuate anche nell'ottica di capire se certe figure, ad esempio quella del Direttore Generale, siano a questo punto davvero indispensabili o piuttosto non sia il caso, date le ristrettezze economiche attuali e gli scarsi risultati, di farne a meno".