Novara - Il programma Jsf risponde all’esigenza di rinnovare nell’arco dei prossimi 15 anni l’aeronautica militare italiana, un programma di elevato valore operativo, tecnologico e industriale che può dare 10mila posti di lavoro. Lo ha detto il ministro della Difesa Giampaolo di Paola, con una comunicazione in aula a Montecitorio, sull’annosa questione degli F35.
“Nei giorni scorsi ho depositato la mia interrogazione sul tema – dice l’on. Gaetano Nastri, coordinatore provinciale Pdl – tuttavia alle mie domande ha già in buona parte risposto il ministro Di Paola, parlando in aula di questo problema di viva attualità. Dal neo-ministro è venuta la conferma che il governo intende mantenere l’impegni sul programma di acquisto degli F35, ricordando che l’iniziativa risale all’allora ministro Andreatta e che è stata sempre confermata nel decennio che ha visto susseguirsi i governi D’Alema, Prodi e Berlusconi”.
Il ministro Di Paola ha ricordato che attualmente le spese della difesa ammontano a 13,6 militari di euro, corrispondenti allo 0,84 % del prodotto lordo, una cifra inferiore a quella di altri paesi europei. Il rinnovamento delle “linee aerotattiche” risponde proprio all’esigenza di mantenere l’efficienza militare in una fase di contenimento dei costi, sostituendo aerei come i Tornado e gli Amx che operano dal 1991 in tutte le missioni internazionali sotto il mandato Onu.
“Il ministro ha dunque ribadito che l’uso degli F35 è fondamentale per l’efficienza delle nostre forze armate nelle missioni di pace – aggiunge Nastri – e ha citato specificamente il sito di Cameri come il complesso industriale per la costruzione, l’assemblaggio e la manutenzione del velivolo. Ha confermato che attualmente il programma dà occupazione a 1.500 persone e, considerando tutte le industrie coinvolte, la prospettiva è che si arrivi a 10mila posti di lavoro. Sono più di quaranta le imprese italiane coinvolte che contribuiscono alla crescita tecnologica e industriale del nostro paese. Di Paola ha dunque confermato la validità dell’iniziativa, che abbiamo sempre sostenuto, e l’impegno del governo, mettendo la parola fine, almeno spero, alle polemiche interessate suscitate in questi giorni dai movimenti pacifisti, sulla base di voci incontrollate”.