
Novara - “Disinnesca l'odio, una legge per punire chi aiuta i terroristi”: in questo slogan – dichiara il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Gianni Mancuso (nella foto) - può essere sintetizzato il senso della campagna che Fratelli d’Italia ha lanciato per sostenere la proposta di legge che abbiamo presentato in Parlamento che punta all’introduzione del reato di integralismo islamico. Precisiamo subito che non si tratta di un reato di opinione, non è una norma che intende minare la libertà religiosa, ma una norma che ha come finalità unica il garantire la sicurezza di chi vive in Italia. I numerosi attentati degli ultimi mesi – prosegue Mancuso - hanno avuto sicuramente modalità diverse ma hanno sfatato alcuni miti cari al buonismo, cioè che l'integralismo islamico sia legato alla povertà. I terroristi di Dacca, ad esempio, erano persone colte e benestanti, come lo era Bin Laden. Nell’attentato di Dacca venti persone, tra cui nove nostri concittadini e un bimbo ancora non nato, sono state trucidate in nome di Allah, perché non conoscevano il Corano. Diventa difficile per chiunque continuare a sostenere che la religione non c'entra. Bisogna guardare in faccia la realtà: la causa di quanto sta accadendo è la diffusione del fondamentalismo islamico. Noi occidentali siamo ormai troppo secolarizzati e nichilisti per ammettere che alla base del comportamento degli individui possa esserci una ideologia o una convinzione religiosa. Facciamo finta di non vedere che alla base del fondamentalismo islamico c’è una specifica ideologia rafforzata da una base religiosa, ci sono cattivi maestri che spesso sono Stati con i quali l'Occidente ha a che fare e tratta ampiamente. Sono le nazioni che finanziano la stragrande maggioranza dei centri culturali islamici in Italia. Giova ricordare che in questi Paesi (Arabia Saudita e Qatar in primis) vige la sharia che stabilisce che il Corano sia la legge dello Stato e si prevede, ad esempio, la pena di morte per apostasia (la conversione di un musulmano ad altra religione), la morte per omosessualità, adulterio, stregoneria che può essere inflitta anche per lapidazione o crocifissione; sono ammesse la tortura e la mutilazione, non è riconosciuta la libertà religiosa, le donne non hanno alcun diritto. Il buon senso, o perlomeno l'istinto di sopravvivenza, dovrebbero spingere gli Stati occidentali a vietare ogni forma di propaganda a chi teorizza il fondamentalismo, arrivando a interrompere ogni rapporto diplomatico ed economico in assenza di un cambio di rotta. Invece si parla sempre con grande timidezza di questi temi e c'è chi, in Europa, ha proposto di istituire il reato di “islamofobia”. A loro rispondiamo senza esitazioni: chiediamo l'introduzione del reato di “integralismo islamico”. Per questi motivi – conclude Gianni Mancuso - abbiamo lanciato una petizione popolare e una raccolta firme che verranno presentate al Presidente della Camera per chiedere la discussione e l’approvazione della legge di introduzione del reato di integralismo islamico. Invitiamo i novaresi a venire a firmare presso il nostro banchetto domenica 23 ottobre, dalle 10 alle 18 presso l’Angolo delle Ore a Novara".
Per approfondimenti ed il testo della proposta di legge, si rimanda al sito di Fratelli d’Italia: http://www.fratelli-italia.it/petizioneonline/