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Torino - Sostegno alla genitorialità: ecco i primi passi dell'Assessorato regionale alle Politiche sociali per dare attuazione alle richieste dei territori per creare un Patto per il Sociale condiviso e che risponda alle nuove esigenze della società. La Giunta regionale, nella seduta del 30 marzo 2015, ha approvato, su proposta dell'Assessore alle Politiche sociali, alla Famiglia e alla Casa, Augusto Ferrari, una delibera che prevede la costituzione del Coordinamento Regionale Centri per le famiglie, istituiti ai sensi all'articolo 42 della legge regionale n.1/2004 laddove si stabilisce che "al fine di sostenere gli impegni e le reciproche responsabilità dei componenti della famiglia, la Regione promuove ed incentiva l'istituzione, da parte dei comuni, in raccordo con i consultori familiari, di centri per le famiglie, aventi lo scopo di fornire informazioni e favorire iniziative sociali di mutuo aiuto, inseriti o collegati nell'ambito dei servizi istituzionali pubblici dei soggetti gestori delle funzioni socioassistenziali".
"La delibera di Giunta - ha spiegato Ferrari - rappresenta una prima risposta alle richieste raccolte dalle singole realtà territoriali, durante gli incontri organizzati dall'Assessorato per la riscrittura di un nuovo Patto per il sociale, che hanno evidenziato, tra le varie proposte, in un'ottica preventiva al conclamarsi delle varie forme di disagio sociale, la necessità di supportare tutti i nuclei familiari attraverso una rinnovata attenzione da parte delle strutture socio-educative al sostegno delle competenze e capacità genitoriali".
"Il Coordinamento regionale dei Centri per le Famiglie - ha proseguito l'Assessore Ferrari- sarà composto da almeno un rappresentante per ogni Centro per le Famiglie a titolarità pubblica, a cui si aggiungeranno due componenti del Settore competente della Direzione regionale Coesione Sociale. Il Coordinamento avrà il compito di predisporre linee guida che definiscano finalità e funzioni essenziali dei Centri per le Famiglie piemontesi, in linea con gli orientamenti della l.r. n. 1/2004, di partecipare, attraverso uno o più rappresentanti, ai tavoli di lavoro regionali sulle politiche familiari, di proporre ed organizzare momenti formativi comuni, di attività e/o approfondimento di momenti di sensibilizzazione, di costruire ed aggiornare un'area internet dedicata all'interno del sito web della Regione Piemonte, di condividere esperienze nel rispetto della specificità di ogni Centro, di individuare linee progettuali e percorsi comuni, di costruire un sistema di valutazione rispetto agli interventi assicurati dai centri per le famiglie ed alla loro capacità di risposta rispetto ai bisogni, di sostenere la continuità delle buone prassi, di creare e rafforzare reti formali ed informali. Si prevede - ha affermato l'Assessore- che il Coordinamento regionale si riunisca con cadenza trimestrale, con la possibilità di istituire, all'occorrenza, gruppi di approfondimento tematici, e almeno una volta all'anno con il coinvolgimento dei Responsabili degli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali titolari dei Centri. Numerosi soggetti gestori delle funzioni socioassistenziali- ha concluso Augusto Ferrari - hanno mantenuto e sostenuto, nel corso degli anni, le attività e la continuità dei Centri per le famiglie che sono diventati punti di riferimento importanti per i nuclei familiari del territorio, coinvolgendo, nella maggior parte dei casi, associazioni ed organismi del terzo settore e garantendo sostegno alla genitorialità, attività di consulenza, mediazione familiare, rapporti con il terzo settore. La costituzione di un Coordinamento regionale dei Centri per le famiglie rappresenta una formalizzazione dello scambio che i vari operatori e referenti di questo settore hanno già realizzato tramite l'organizzazione di momenti di confronto. Questo tavolo consentirà un migliore coordinamento e garantirà un rapporto diretto e costante tra tutti gli attori interessati e la Regione".