Novara - Nella notte tra domenica 9 e lunedì 10 febbraio, i giovani del "Nuovo CentroDestra" hanno inscenato un flash mob shock presso il Comune di Novara. Davanti al portone è stato steso uno striscione con la dicitura “Foibe: chi non ricorda è complice” e sono state disposte valigie di cartone riportanti le scritte "esule istriano/dalmata/giuliano" dipinte con il tricolore. La protesta per ricordare la tragedia delle foibe consumatasi in Istria, Fiume e Dalmazia e tutti gli esuli che hanno dovuto lasciare la propria terra. "Le vittime italiane d'Istria, Fiume e Dalmazia - spiegano nel comunicato stampa i giovani del NCD - devono essere ricordate, specie a Novara, dove, nel 2014, ancora vige oscurantismo nel trattare i crimini del comunismo". La definizione "stragi titino-comuniste" nella mozione depositata in seno al Consiglio Comunale infatti - proseguono nella nota - non è piaciuta alla maggioranza o almeno alla parte più estremista di essa - vogliamo precisare che il 16 marzo 2004 il Parlamento italiano approvò a larghissima maggioranza, la legge che istituì il Giorno del Ricordo: a favore votarono tutti i gruppi parlamentari, ad eccezione di circa una ventina fra deputati e senatori, tutti appartenenti proprio alla sinistra comunista - con questa iniziativa abbiamo voluto abbattere il vergognoso muro del silenzio e ci aspettiamo che il sindaco Andrea Ballarè e la sua Giunta, dimostrino di non essere appiattiti sulle posizioni ideologiche dell'estrema sinistra e condannino apertamente quella che, ribadiamo, non è altro che l'orrenda "strage compiuta per mano partigiana titino-comunista" di tutti gli italiani che furono massacrati nelle Foibe".