Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Mauro Franzinelli, capogruppo della Lega Nord in Comune: "Credo che la domanda a questo punto sia legittima: ma Ballarè sta prendendo in giro i Novaresi oppure proprio non ha chiara la realtà dove vive? Da una parte lancia un cosiddetto “grande cantiere della semplificazione”, dove l’intenzione dichiarata è quella di sentire tutti i cittadini sui problemi della burocrazia, imperante nella pubblica amministrazione. Già qui potremmo domandarci se il sindaco, che per mestiere dovrebbe già avere un chiaro panorama della situazione, non sia in grado da solo di capire in che mondo vive. Ma tant’è, quando non si hanno idee, si è costretti a vagare cercandole in altre direzioni. D’altra parte il proverbio “parla bene e razzola male” sembra proprio calato a pennello per il casuale primo cittadino di Novara. Il grave caso degli esodati del Comune è l’esempio di come non solo si possa fare grandi danni con la burocrazia ed con il mal funzionamento dell’amministrazione pubblica, ma addirittura il Comune di Novara è riuscito a fare ancora peggio, complicando in modo incredibile la vita di dieci cittadini. La vicenda sembra ben lontana dalla conclusione, i sindacati in Comune hanno dichiarato lo stato di agitazione, chiedendo legittimamente che agli esodati venga corrisposto un assegno pari all’ultimo stipendio, oppure vengano reintegrati in servizio. La scorsa settimana abbiamo discusso nel merito una interrogazione dove chiedevamo conto della vicenda in consiglio comunale. Ci ha risposto il vice-sindaco Fonzo, in modo che più burocratico non poteva essere, riversando la colpa come sempre su altri e senza darci soprattutto risposte su chi sono i responsabili all’interno del Comune dell’ennesima, rovinosa “fritatta”, e su chi pagherà per questa vicenda, Ovviamente il mutismo assoluto quando abbiamo invitato a prendersi l’impegno affinché i responsabili tirino fuori dalle proprie tasche i soldi dovuti a questi lavoratori, senza penalizzare ulteriormente i Novaresi. Auspichiamo che la vicenda si concluda nel migliore dei modi per i dieci lavoratori lasciati a casa, le vere vittime dell’incompetenza dell’amministrazione, ma un pensiero ci sembra chiaro: il Comune ha agito con una tale arroganza, senza dare ascolto a chi lanciava l’allarme, e con una tale superficialità che se il Sindaco vuole davvero fare qualcosa di concreto per abbattere un po’ di burocrazia e non creare più danni ai cittadini, mandi a casa chi ha creato questo problema o, meglio ancora, se ne vada a casa anche lui".