![Ivan De Grandis Ivan De Grandis](https://www.freenovara.it/sites/default/files/imagecache/400xY/Ivan De Grandis_0.jpg)
Novara - Le dichiarazioni del Presidente della regione Piemonte Chiamparino, di convocare un referendum popolare sulla realizzazione della Tav - decisione peraltro che segue la proposta già lanciata da diversi mesi da parte di Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni, per coinvolgere direttamente i cittadini del Piemonte per far esprimere loro un parere sulla realizzazione dell'alta velocità Torino-Lione - se da un lato risultano tardive, dall'altro imprimono una inevitabile accelerazione nei confronti dell'azione della Giunta regionale, al fine di definire in tempi rapidi un quadro generale delle misure da intraprendere, volte ad evitare l'interruzione dei lavori dell'opera ferroviaria, le cui conseguenze rischiano fortemente di determinare un isolamento e definitivo blocco economico della nostra regione, provocando il suo distacco dall'Europa, dal punto di vista trasportistico.
“Va ribadita con forza la necessità di un’opera infrastrutturale d'importanza geo-economica e finanziaria assoluta e strategica per il futuro della regione Piemonte e dell’intero Paese - spiega il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giuseppe Policaro - parliamo, secondo le previsioni, del transito di 44 milioni di tonnellate di merci all’anno, tra Italia e Francia, di un interscambio pari a 173 miliardi di euro con l’Europa dell’Ovest e di lavori in appalto per 5,5 miliardi di euro. Un progetto fondamentale per il futuro dell’economia piemontese e nazionale, se inserita in una prospettiva di sviluppo sostenibile finalizzata inoltre a favorire le modalità di trasporto più rispettose dell'ambiente. Il collegamento ferroviario Torino-Lione si colloca infatti, come peraltro è già noto, nella tratta strategica del corridoio mediterraneo della rete transeuropea Ten-T e costituisce una porzione del progetto prioritario Lione-Trieste-Budapest-confineucraino, al centro degli assi di comunicazione tra il nord e il sud d'Europa, il cui progetto mira a conseguire una sensibile riduzione dei tempi di viaggio per il traffico passeggeri e a fornire una risposta efficace e sostenibile dal punto di vista ambientale, al significativo incremento della domanda di trasporto merci sull'arco alpino. Con la mozione che abbiamo presentato e che sarà discussa quanto prima in seno al Consiglio Regionale vogliamo impegnare “il Presidente della Regione e la Giunta regionale ad attivarsi urgentemente, nei confronti del Governo, al fine di avviare ogni iniziativa di competenza, per la realizzazione dell'opera ferroviaria Torino - Lione, fondamentale per lo sviluppo commerciale ed industriale della Regione Piemonte e dell'intera area del Nord-Ovest, anche attraverso la convocazione di un referendum popolare, che coinvolga direttamente le comunità locali interessate dalla TAV, riconfermando pertanto la priorità dell'opera ferroviaria, nella convinzione che i benefici socioeconomici derivanti dalla sua attuazione, per l'intera comunità piemontese, nel rispetto della tutela ambientale e del territorio, saranno decisivi per il trasporto modale piemontese e di tutto il Nord Italia” – prosegue Policaro - “il progetto stimolerà la crescita economica a livello locale e regionale con la creazione di oltre 15 mila posti di lavoro diretti e indiretti per subappaltatori, imprese e turismo nel periodo 2018-2029; i dati Ue rilevano che attualmente, oltre 4 milioni di mezzi pesanti attraversano da est a ovest la parte meridionale delle Alpi e pertanto non esiste un collegamento ferroviario realistico in grado di consentire lo spostamento di gran parte del trasporto merci su strada verso il trasporto ferroviario”.
Della stessa opinione il Consigliere Provinciale di FdI Ivan De Grandis: “non vogliamo un’ulteriore marginalizzazione ed esclusione da ogni tratta economica del Piemonte che, neanche a dirlo, avrebbe ripercussioni anche sul novarese. Senza opere strategiche come la Tav è impensabile far ripartire economia e occupazione. Un referendum potrà dare sicuramente voce a quella maggioranza di cittadini che sanno bene quanto siano indispensabili opere come la Tav. Sono anni che gli enti locali e lo Stato stanno trattando, bisogna imprimere una accelerata e non perdere altro tempo”.