
Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Roberto Gili (Federazione Popolare): "È quanto mai singolare e sarebbe pure divertente, se non fosse l'espressione di una tragicomica visione della politica cittadina, leggere i commenti degli esponenti della Lega all'indomani della formale presentazione della coalizione che vede in Daniele Andretta il candidato sindaco. L'essere riuscita a dividere il centro destra utilizzando una politica che si potrebbe definire da ius primae nominationes senza diversa possibilità di discussione e confronto, pare più una mossa degna di un'estrema destra, che non da moderati di centro. Mossa che ha costretto Forza Italia a scegliere tra l'annullamento della propria identità politica seguendo il copione che cinque anni fa consegnò Novara al PD, oppure operare una scelta autonoma e consapevole, anche se sicuramente sofferta. Certo che fino all'ultimo la Lega ha sperato che giocare al tanto caro al Senatur "chi ce l'ha più duro" fosse premiante, tanto da lasciare lo spazio per un ulteriore simbolo sui manifesti esposti davanti alla sede elettorale. Ciò non è stato, tanto che, rendendosi conto di stare diventando "zoppa", non ha pensato di meglio che reclutare forze sia all'interno dell'ormai ex alleata, sia in collocazioni non molto centriste, nonché di tacciare di voltafaccia chi ha sempre formulato dubbi sul candidato espresso ed imposto. È infatti sotto gli occhi di tutti che membri fino a ieri autorevolmente attivi in F.I. presenzino ormai normalmente al gazebo della Lega. Ma non finisce qui. L'ultimo puerile tentativo di accomunamento della figura di Diego Sozzani a Ballarè (Sozzani-Ballarè, due facce della stessa medaglia) da l'idea di quante poche frecce siano rimaste all'arco leghista, tanto che i portavoce si sentono costretti a cercare di denigrare chi hanno sempre trattato nel ruolo di compagno di serie B, attribuendo già le colpe per l'eventuale perdita della città, anziché rimboccarsi le maniche per rafforzare la propria immagine. Il tutto dimenticandosi che la prima a pugnalare storicamente alla schiena Forza Italia fu proprio la Lega nel 1994. E se, quando tutto va male, chi sorride è perché ha già trovato a chi dare la colpa, oggi le colpe si danno anche quando ci si rode il fegato, sapendo che per la propria condizione è da attribuire solamente a se stessi".