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Giovane Italia (Pdl) esprime solidarietà a Guido Barilla

Novara - “Se in un Paese civile, libero e democratico come si presume sia l’Italia, dove la stessa Costituzione, che non fu certo scritta da pericolosi omofobi, tutela la famiglia tradizionale, succede che una minoranza che va rispettata ma che deve capire che battersi per dei diritti non vuol dire trovare nemici ovunque, arriva addirittura a voler privare un imprenditore della libertà di promuovere i propri prodotti come e dove vuole, si deve necessariamente fare una seria riflessione – dice Ivan De Grandis, coordinatore provinciale di “Giovane Italia”, movimento giovanile del Pdl, in merito alle polemiche scaturite dopo le dichiarazioni di Guido Barilla – va rispettata la libertà di tutti e non va demonizzato chi la pensa diversamente, non si può creare una “dittatura culturale” per cui chi indica come nucleo fondante della società la famiglia naturale e rivendica in essa l'importanza del ruolo della donna, deve essere tacciato di omofobia. Non c'è nulla di scandaloso nelle dichiarazioni di Guido Barilla che, in questo clima di "caccia alle streghe", è da vedersi come un uomo coraggioso nel dire quello che pensa. Non solo quindi in nome della libertà di opinione voglio manifestare la mia personale solidarietà al Gruppo Barilla ma voglio anche ricordare che l'azienda dà lavoro a centinaia di persone anche a Novara - prodegue De Grandis - Boicottare i prodotti Barilla è da irresponsabili perchè non vuol dire fare un "dispetto" a Guido Barilla ma significa soprattutto mettere a rischio il posto di lavoro di centinaia di persone. E credo che sia inquietante che un leader della sinistra, e mi riferisco a Vendola, che dovrebbe prima di tutto tutelare gli interessi dei lavoratori possa anche solo pensare di dire irresponsabilmente che il presidente dell'azienda "deve pagare uno scotto" per le sue parole quando è palese che lo scotto si rischia di farlo pagare ai dipendenti. In un periodo storico come quello che viviamo dove il posto di lavoro è più prezioso che mai e va difeso con le unghie e con i denti anche una battaglia come quella per i diritti degli omosessuali deve essere responsabile - poi conclude - faccio dunque un appello alla responsabilità e chiedo ai sindacati che sono presenti in azienda, Cgil, Cisl e Uil, che si adoperino per scongiurare un boicottaggio che fa solo del male ai lavoratori ed alle loro famiglie, tradizionali o meno che siano, perché non si pensi che nelle aziende vi siano solamente lavoratori etero".