Novara - “Siamo il movimento giovanile del Popolo della Libertà, il partito responsabile che sta permettendo all’Italia di avere un governo e, in maniera altrettanto responsabile sappiamo che si deve trovare anche il giusto compromesso sul problema del trasporto scolastico e la “settimana corta” può essere quel giusto compromesso- interviene così il Coordinatore Provinciale della Giovane Italia Ivan De Grandis nella discussione che vede da una parte la proposta della Giunta Provinciale di istituire la settimana corta nelle scuole e dall’altra la sinistra che si oppone- il momento storico ed economico è particolare e la crisi ci impone scelte difficili e scomode, a volte quasi obbligate. Sarebbe opportuno trovare soluzioni condivise con lo stesso spirito di servizio verso la comunità che lo stesso governo Letta sta dimostrando, ma si vede che quello novarese è un altro PD lontano parente da quello che sta lavorando con il PDL a Roma”.
“Abbiamo creato un working group dedicato al mondo scolastico che sta studiando le varie problematiche che ragazzi e insegnanti si trovano ad affrontare nel quotidiano - spiega Federico Mazzaron, vice coordinatore provinciale di Giovane Italia – la nostra idea scolastica è la stessa della maggior parte dei Paesi Europei: siamo per cinque giorni di scuola, dal lunedì al venerdì, con un orario da 50 minuti unificato e condiviso da tutti gli istituti della provincia per evitare disagi”
La Giovane Italia Novara si esprime dunque favorevolmente nei riguardi della “settimana corta” definita soluzione di buon senso che porterebbe con se numerosi vantaggi “ dal lato economico spese ridotte sia per il trasporto sia per le utenze, un intero weekend libero che può permettere ai giovani di avere più tempo per coltivare le proprie passioni e di vivere di più la propria famiglia, cosa da non sottovalutare in un periodo nel quale scarseggiano i valori tradizionali, Novara sarà pioniera di un nuovo modello didattico – commenta De Grandis – la consigliera democratica Milù Allegra che a questa proposta si è opposta, consideri bene questi aspetti perché cosa buona e giusta razionalizzare le spese da una parte e dare ai ragazzi più tempo e libertà dall’altra – e conclude – il suo sembra purtroppo, ancora una volta, solamente uno steccato ideologico ma se proprio ci tengono lei e i compagnucci alla qualità della scuola e dell’insegnamento pensino anche a quei casi in cui certi insegnanti sprecano il tempo in aula politicizzando la lezione”.