Giovani Democratici: Subappaltato chi?

Novara - Riceviamo e pubblichiamo dai Giovani Democratici di Novara: "Subappaltato chi? I Giovani Democratici di Novara hanno deciso di scrivere un comunicato per rispondere alle accuse infondate che ci sono state rivolte. E’ subappaltato chi ha scelto di dedicare il proprio tempo e le proprie energie a cercare di migliorare le cose, e farlo attraverso la politica, il confronto, la partecipazione democratica? E’ subappaltato chi studia, approfondisce temi, questioni, problematiche comuni e fa di tutto per mettere se stesso al servizio di una comunità? E’ subappaltato chi, nonostante tutto, crede fermamente che la politica sia uno degli strumenti più adatti per crescere, formarsi, essere parte attiva del mondo? E’ subappaltato chi ritiene che i cittadini non meritino di vedere ogni giorno un modo di fare politica del tutto simile a una gara perenne tra chi urla più forte, tra chi pratica l’attacco strumentale come forma regolare di dibattito? E’ subappaltato chi sceglie di fare politica confrontandosi con gli studenti, con le loro esigenze, con i loro sogni e le loro aspirazioni? E’ subappaltato chi, quando vede un’ingiustizia nel mondo, quando vive la barbarie del soffocamento di libertà e diritti, dismette gli abiti della persona impegnata in un determinato partito e scende in piazza insieme a mezzo migliaio di cittadini per affermare il valore della democrazia e del rifiuto di ogni oppressione? E’ subappaltato chi ha il coraggio di non guardare in faccia questo o quel politico, questa o quella fazione, questa o quella corrente, ma di mettersi al lavoro, tenacemente, per animare un partito, un’associazione, un movimento? E’ subappaltato chi ha deciso di mettersi in gioco per consegnare alle prossime generazioni una società - e dunque anche una politica - più giusta, libera, trasparente? E’ subappaltato chi si ostina, comunque vadano le cose, a non rinunciare a un ideale concreto di giustizia sociale e di eguaglianza delle opportunità? E’ subappaltato chi sa anche criticare il proprio partito quando sbaglia, e riconoscergli meriti quando agisce in modo giusto? La politica, quella vera, quella onesta, quella aperta, condivisa, viva, partecipata, a volte fa davvero paura. Sembra fare paura a chi preferisce speculare e brancolare nel buio piuttosto che guardare in faccia la realtà delle cose e adoperarsi con serietà per contribuire a un futuro migliore".