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Giovanni Falcone (Lista Monti) si presenta

Giovanni Falcone (Lista Monti)

Novara - Riceviamo e pubblichiamo una breve presentazione del candidato novarese della lista Scelta Civica con Monti per l'Italia, Giovanni Falcone. Il gruppo ricorda inoltre l'appuntamento di mercoledì 6 febbraio con Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Italia Futura, che sarà alla Sala Borsa alle 14,30.

Giovanni Falcone, 47 anni, sale in politica e si impegna per le elezioni del 24 e 25 febbraio, scegliendo di farlo con la lista Scelta Civica con Monti per l’Italia. Proveniente dal mondo dell’impresa, laureato in Economia e Commercio, è impegnato nel mondo del sociale, del volontariato. È presidente dell’associazione “Guardare Avanti” e socio fondatore del Centro culturale “San Carlo”.

Perché hai deciso di impegnarti nell’agone politico e perché lo fai con la lista Monti?

«Salgo in politica perché credo che tutti insieme dobbiamo portare il nostro contributo alla costruzione di un futuro di sviluppo e di rilancio. E lo possiamo fare, proseguendo nei passi già compiuti e ben delineati dal premier Mario Monti, che ha risollevato le sorti del nostro Paese e messo le basi per tornare ad avere un’Italia protagonista e credibile nel panorama europeo. E’ giunta l’ora, adesso e non dopo, di puntare sul merito, sul coraggio, sul talento e rilanciare il nostro Paese, non possiamo chiamarci fuori».

Quali le linee guida del tuo agire e come perseguire quanto hai appena evidenziato?

«Non è facile sintetizzarle, è un percorso da fare insieme; come faro ci saranno valori come la Famiglia, il Lavoro, la Sussidiarietà, azioni che vedranno al centro la Scuola, il Welfare, le Imprese. Alla base di tutto, però, al centro di ogni azione, dovrà esserci la persona, l’attenzione per il bene comune, per il bene di tutti.

Tale concetto vale anche per l’impresa?

«A maggior ragione questo concetto vale per il mondo dell’impresa. Solo così potremo ripartire e rilanciarci, creando migliori condizioni per l’Italia. Il bilancio aziendale non dovrà essere il fine, ma lo strumento capace di dare dignità e orgoglio alla persona. Dovremmo mettere in campo azioni concrete, incisive come l’attuazione di un piano di progressiva ma drastica riduzione dell’Irap a partire dalle imprese medio-piccole. Questa riduzione implicherà che a livello nazionale le imprese dovranno pagare 11.5 miliardi in meno di Irap al termine della legislatura; gli effetti saranno consistenti già a partire dal 2014».

Un impegno, il tuo, che non dimentica i giovani.

«Sì, saranno al centro della mia attenzione, con un particolare interesse alla scuola e alla formazione professionale. Una proposta concreta sarà l’istituzione del Fondo Opportunità Giovani, strumento essenziale per giovani provenienti da famiglie con reddito medio-basso per poter coprire almeno in parte i costi di formazione, o istruzione universitaria, o per mettere su piccole attività economiche».

«Quanto al lavoro, così difficile da trovare in questo periodo, la creatività e l’apertura verso nuovi mercati rappresentano fattori vincenti. L’Europa non deve essere vissuta come un confine ma come una grande opportunità. Negli anni sarà fondamentale saper rapportarsi con Paesi differenti e con realtà diverse da quella italiana. Dovremo essere un tutt’uno con l’Europa».

«Non dimentichiamoci, inoltre, delle bellezze della nostra Provincia. Il turismo è una leva fondamentale per il rilancio del territorio. Non a caso, Monti ha messo, tra le priorità dell’Agenda, l’attuazione da subito del Piano strategico del Turismo approvato dal Governo».

Con chi pensi di interagire per rappresentare le istanze del territorio?

«La politica non potrà risolvere i problemi da sola. Costituiremo una rete e ci confronteremo con addetti ai lavori, società di categoria, associazioni, enti e istituzioni, così da costituire un serbatoio importante di esperienze e di proposte concrete per il territorio da proporre a Roma. Novara è un soggetto attivo, protagonista di un progetto più grande. Siamo noi che dobbiamo essere e diventare artefici del cambiamento e far sentire la nostra voce».