Novara - “La giunta continua a proporre piccole modifiche alla legge regionale sulle attività estrattive che scaturiscono solo dal confronto con il mondo delle imprese, ignorando del tutto agricoltori, ambientalisti e le forze politiche presenti in consiglio. Un atteggiamento unilaterale che tradisce lo spirito della legge 23 che fu costruita grazie a un lungo lavoro di approfondimento e mediazione con tutti i portatori di interesse” denuncia il consigliere regionale Domenico Rossi, che della legge del 2016 è stato primo firmatario, commentando l’approvazione delle modifiche alla norme inserite nella Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale anno 2021 detta Omnibus. “Un atteggiamento che è addirittura rivendicato dalla giunta in quanto basta leggere le motivazioni degli emendamenti per leggere sempre la frase: «A seguito di un confronto informale con le Associazioni di categoria del settore estrattivo si è deciso…», come se le cave fossero una questione che riguarda solo il mondo estrattivo e non anche il paesaggio, l’ambiente, la salute e l’agricoltura” aggiunge Rossi.
“Di fatto assistiamo ad un attacco alla legge sulle attività estrattive fatto di piccoli interventi che indeboliscono l’impianto normativo e ne distorcono le finalità di tutela ambientale, salvaguardia del territorio e della salute dei piemontesi” spiega i<l consigliere Dem.
“Tra le modifiche approvate con l’ultimo omnibus - precisa Rossi - ci preoccupa in particolare quella sulla reintroduzione delle bonifiche agrarie. Non è un caso che fossero state eliminate dalla legge del 2016, in quanto era molto diffuso il fenomeno delle “finte bonifiche” che si trasformavano in cave, come segnalato più volte anche dalle forze di polizia”. <
“Unica nota positiva all’interno dell’Omnibus su questo tema è l’approvazione odierna di un nostro emendamento che almeno prevede delle sanzioni per chi dovesse superare la soglia prevista per le bonifiche” aggiunge Rossi.
“Ci auguriamo che l’Assessore Tronzano ascolti gli appelli, che arrivano anche da parte della maggioranza, per un cambio di atteggiamento su questo tema. Serve maggiore condivisione e serve superare l’interlocuzione unilaterale di un singolo portatore di interesse. Il primo banco di prova sarà la modifica del testo del regolamento per il riempimento dei vuoti di cava al momento in fase di analisi in commissione. Un documento di programmazione che attendiamo da 5 anni di cui non sono condivisibili le previsioni di scavo in falda, le modalità di controllo, oltre che le tipologie di rifiuti conferibili per lo riempimento” conclude Rossi.