Novara - "Lo scorso 15 marzo - ci scrivono Alessandro Albanese e Alessandro Crippa del gruppo misto in Provincia - la Coldiretti di Novara e VCO attraverso una raccomandata a firma del presidente Paolo Rovellotti e del direttore Gian Carlo Ramella ha segnalato ai capigruppo consiliari della Provincia che con una lettera dello scorso 20 gennaio aveva aggiornato il Presidente della Provincia circa la battaglia intrapresa in difesa del "vero Made in Italy agroalimentare". Tale azione si era resa necessaria dopo la denuncia della "scandalo Simest", società controllata da Ministero dello Sviluppo Economico che sosteneva la produzione e la promozione all'estero di prodotti che solo nel nome si richiamano al cosiddetto "italian sounding". Ritenendo il fatto estremamente grave, Coldiretti Novara e VCO ha invitato le principali Istituzioni del territorio a prendere posizione a difesa e tutela delle nostre produzioni tipiche, anche a salvaguardia da un consimile pericolo di "concorrenza sleale". Va infatti considerato che il brand Italia è così attrattivo per i consumatori di tutto il mondo che il fenomeno dell'italian sounding è in continua crescita: in funzione di ciò oltre 60 miliardi di euro vengono sottratti ogni anno alla nostra economia! In riferimento al territorio novarese, va rimarcato che purtroppo tra gli esempi dei prodotti colpiti dal fenomeno "italian sounding" va annoverato anche il nostro Gorgonzola, di cui Coldiretti ha scoperto un'improbabile imitazione addirittura nel Wisconsin! La stessa Coldiretti segnala che a seguito del suo sollecito le Istituzioni della nostra Provincia si stanno mostrando molto sensibili al problema, infatti dopo la tempestiva adesione della Camera di Commercio sono ben 40 i Comuni del Novarese che hanno sostenuto tale azione predisponendo una delibera di Giunta o di Consiglio "in difesa del vero made in Italy agroalimentare". Sempre Coldiretti nella sua raccomandata ai capigruppo dichiara di essere ancora in attesa che un'analoga delibera venga adottata dall'Ente Provincia. Come consiglieri provinciali del Gruppo Misto esprimiamo perplessità per il fatto che a due mesi di distanza dalla lettera di segnalazione di Coldiretti riguardo a questo grave problema il presidente della Provincia non si sia ancora fatto promotore di un'adeguata azione per sostenere la battaglia a difesa del "vero made in Italy agroalimentare"; nel contempo ci attiveremo in ogni modo possibile affinchè questo avvenga al più presto".