Novara - «Con il superamento del quorum e la nettissima vittoria del SI' gli italiani hanno dato un segnale forte e chiaro sul futuro che vogliono per se e le prossime generazioni. Un società dove il profitto non sia l’unica spinta allo sviluppo, la crescita economica avvenga in modo sostenibile, senza mettere a rischio la salute e dove tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge». Questo il commento di Adriano Fontaneto responsabile ambiente PD Novara alla notizia il quorum è stato raggiunto per tutti i referendum e abbia prevalso largamente il SI. «Da questo momento – spiega Fabrizio Barini, responsabile energia del PD Piemonte – la classe politica ha il dovere di elaborare proposte concrete che vadano nella direzione indicata dal referendum ovvero difesa dei beni comuni dagli interessi privati e sostegno a imprese e lavoratori impegnati nello sviluppo di forme di produzione di beni e servizi compatibili dal punto di vista ambientale». Il Partito Democratico di Novara ha sostenuto il referendum sia nella fase di raccolta delle firme che durante la campagna elettorale esprimendosi a favore del SI', per tutti e quattro i quesiti, organizzando incontri ed iniziative pubbliche informative in tutto il territorio al quale hanno partecipato amministratori locali e centinaia di iscritti.
«La grande partecipazione dei cittadini ai referendum è la conferma che si è verificato un importante cambiamento nell’elettorato, un risveglio civile di importanza storica che chiude il ciclo politico della destra berlusconiana. Il raggiungimento del quorum costituisce un significativo segnale politico e completa il messaggio dato dai risultati delle elezioni amministrative, che è stato di condanna della politica del Governo e della sua maggioranza. Indipendentemente da quelle che saranno nell’immediato le sorti di questo esecutivo, è evidente come PdL e Lega hanno perso la capacità di interpretare l’opinione maggioritaria degli italiani. Con i loro sì gli elettori hanno detto no a un nucleare costoso, obsoleto e pericoloso; hanno detto no alla privatizzazione dell’acqua imposta dall’alto e hanno detto no alle norme costruite ad personam e in dispregio del principio dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Su questi temi abbiamo avanzato le nostre proposte, che riproporremo. Per il momento registriamo con soddisfazione questo segnale forte, che va oltre gli aspetti specifici dei diversi quesiti, che non potrà non produrre rilevanti conseguenze politiche».