Novara - Riceviamo e pubblichiamo: Per tenere viva la memoria dei martiri delle Foibe il 10 febbraio il movimento giovanile di Forza Italia Novara ha celebrato il Giorno del Ricordo. Una delle pagine più tragiche della nostra storia a lungo dimenticata che vide, negli anni drammatici a cavallo del 1945, almeno diecimila persone torturate e uccise a Trieste e nell'Istria per mano delle milizie e dei fiancheggiatori del dittatore comunista Tito. “Il Giorno del Ricordo è una solennità nazionale italiana, che la Repubblica riconosce come ricorrenza al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”, ha dichiarato la Presidentessa del Club Forza Silvio Giovane Novara, Francesca Riga presentando il programma di manifestazione curato dal vicepresidente Federico Mazzaron e dai ragazzi di Forza Italia. Il movimento giovanile ha ricordato con commozione quella tragedia nazionale inchinandosi alla memoria di quelle vittime. Un viaggio nella “memoria” e per la memoria, che si è rivolto a ragazzi di Novara e Provincia. Nell’arco della giornata sono state messe a disposizione informazioni e approfondimenti sul tragico evento che ha segnato la storia del ‘900 e in cui i ragazzi hanno “visitato” la storia con filmati ed immagini. “Si è arrivato a confrontarsi sugli orrori di “decine di migliaia di morti” - dichiara Francesca Riga - di italiani infoibati vivi, solo perché italiani, o non comunisti, o cattolici o sacerdoti. E quant’altro, per denunciare la mostruosa crudeltà del comunismo e lo spirito disumano di vendetta che animò i “titoini” – nella loro resa dei conti a danno dei “vinti” di cui sparsero il sangue: ovviamente innocente. Oggi questa stessa data non deve assolutamente servire ad alimentare odi, perché la Storia non è strumento di lotta politica. Il mutare dei tempi, il venire meno del furore ideologico, il ricordo concreto di questi Martiri, soprattutto da parte delle nuove generazioni, può favorire la costruzione di un futuro migliore”. “Ricordare gli orrori vissuti dalle vittime delle foibe e impedire che si ripetano è un dovere per noi, come uomini e come cittadini. Una memoria che è tra le pagine più tristi e terrificanti della storia del nostro Paese. L'Italia non può e non deve dimenticare; se saremo capaci di mantenere vivo il ricordo di queste atrocità, non solo oggi, ma tutto l'anno, avremo davvero capito gli orrori e potremo evitare, in nome della democrazia e della libertà, che si ripetano", chiosa la leadership. “Per decisione istituzionale nella scuola di ogni ordine e grado, è “ doveroso” - continua il vicepresidente Federico Mazzaron - organizzare eventi per sensibilizzare i ragazzi a non dimenticare la tragedia delle foibe. Noi abbiamo organizzato una dettagliata esposizione, ricca di informazioni e di dati, sulla storia del confine orientale a partire dagli insediamenti di popoli nei secoli passati, arrivando alla storia del Novecento per descrivere, con scrupolo minuzioso, quanto è accaduto nel corso della Seconda guerra mondiale, foibe ed esodo”. “Le iniziative come questa servono a far riflettere i ragazzi sull'importanza di non tollerare mai alcun atto di discriminazione o razzismo perché poi le conseguenze possono essere quelle che vediamo qui oggi nel 2014. Anche la mostra - ha aggiunto Federico- è stata di altissimo livello, di grande espressività ed è stata apprezzata dai ragazzi hanno ben interiorizzato quello che hanno visto e letto". Iniziativa proseguita con un film-documentario e un'esibizione della band “Headreapers” di Dario Cominoli e Stefano Maderna. Dario, della Facoltà di Scienze Infermieristiche dell’A.Avogadro, intervistato ha rilasciato: “la Band ha voluto partecipare a questa manifestazione per prima cosa perché favorevoli e solidali a questa particolare iniziativa, per seconda perché anche il Metal e noi rappresentanti - nonostante i pregiudizi che la gente ha per il nostro modo di apparire - abbiamo voluto rivolgerci a tutte le persone che sono state uccise a causa di un ideale, di una fede o semplicemente per l’appartenenza ad una nazione o ad una religione. Non si possono fare distinzioni tra morti di serie A e morti di serie B, tra stragi principali, stragi meno importanti o " danni collaterali": ci deve essere la stessa dignità umana per tutti e le verità devono essere raccontate a 360°. “La reale vergogna - aggiunge Stefano Maderna - è che per 60 anni nessuno ha osato parlare; in un Paese democratico ciò è molto grave e il fatto che ancora oggi questo fenomeno non viene riportato sulla gran parte dei testi scolastici lo rende ancora di più scandoloso.Le vittime della foibe meritano un ricordo: il silenzio, durato troppi anni, è giusto che finisca.” In città e non solo, sono stati apposti dai ragazzi del movimento giovanile dei fiocchi in carta biodegradabile tricolore sui lampioni,su alberi e per le vie per celebrare in modo simbolico la giornata del ricordo. "Un intreccio di tre colori gloriosi - commentano i responsabili di Giovane Forza Italia Novara, promotori dell'iniziativa - un piccolo gesto al fine di destare i cuori e le coscienze”.