Novara - «Come accaduto per l’Ilva di Taranto se dell’ambiente non si cura la politica tocca alla magistratura intervenire». Questo il commento di Fabrizio Barini coordinatore provinciale degli Ecologisti Democratici di Novara a una recente sentenza del Consiglio di Stato che stabilisce come la compatibilità urbanistica di un’area utilizzata per l’attività di stoccaggio e recupero degli inerti non può non costituire presupposto per il legittimo esercizio dell’attività di recupero dei rifiuti qualora di si ponga in dissonanza con la destinazione urbanistica dell’area. «Finalmente si fa chiarezza – spiega Barini – sull’interpretazione di una serie di norme per il rilascio di autorizzazioni per la realizzazione di impianti di trattamento e messa a dimora di rifiuti speciali anche presso le cave. La sentenza potrebbe infatti interessare sia il progetto della cava Armani di San Martino di Trecate in cui si pensava di realizzare una gigantesca discarica di inerti e rocce da scavo che quello attualmente all’esame della conferenza dei servizi della Provincia di Novara, della cava in località Bettole a Romentino in cui si potrebbero trattare anche i detriti dei cantieri dell’Expo2015».
In occasione di un incontro organizzato dagli Ecodem lo corso 14 dicembre il Sindaco di Trecate Enrico Ruggerone aveva lanciato un allarme sui rischi di sfruttamento delle cave dell’Ovest Ticino per smaltire rifiuti provenienti da Expo2015. Appello raccolto dall’Onorevole Franca Biondelli che ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente Orlando.
«La sentenza del Consiglio di Stato – conclude Barini – è uno strumento in più nelle mani di chi si batte per la salvaguardia del territorio e la salute dei cittadini».