Novara - Il Consiglio provinciale, durante la seduta di questa mattina, ha approvato a maggioranza (contrari i consiglieri del gruppo di opposizione La Provincia in Comune Emanuela Allegra e Matteo Besozzi) il Documento unico di programmazione 2020-2022 e Bilancio di previsione 2020 e pluriennale 2020-2022. "Rispetto al Dup – ha osservato il consigliere delegato al Bilancio e Tributi Monia Mazza – vanno sottolineati gli aspetti peculiari dell’attività programmatoria della Provincia, fondata essenzialmente su entrate provenienti da contributi, considerata la scarsa leva impositiva della nostra Istituzione. Lo “svuotamento finanziario” delle Province non è, infatti, affatto terminato e pur essendo migliorata la situazione con la previsione di alcuni contributi “strutturali” e non solo emergenziali, la situazione rimane seria. Nell’arco del periodo 2013/2019, al netto di tutti i contributi erogati a vario titolo, sono stati richiesti al nostro Ente quasi 65 milioni di risorse proprie per il risanamento della finanza pubblica. Nel triennio 2020/2022, al netto di tutti i contributi, dovranno ancora essere complessivamente versati allo Stato 27,5 milioni di euro. Anche se dal 2019 sono cessati gli effetti del taglio imposto dal DL 66/2014, la situazione sarà ancora molto pesante per gli anni a venire, anche perché la Legge di Bilancio 2019 ha reso definitive le modalità di riparto del Fondo Sperimentale di Riequilibrio, che sono particolarmente penalizzanti per la Provincia di Novara, perché prevedono un prelievo annuo di circa 3,5 milioni di risorse proprie che vengono distribuite ad altre Province. Fatto, questo, particolarmente penalizzante per il nostro Ente e che è storicizzato dalla Legge di bilancio 2019 che ha reso definitive le modalità “provvisorie” di riparto del Fondo Sperimentale di Riequilibrio, più volte prorogate. Il riparto – ha ricordato il consigliere - si basa, tra l’altro, su parametri anteriori al 2012 e quindi ormai anacronistici, addirittura antecedenti alla riforma. Va inoltre considerato che la Provincia non percepisce nemmeno il contributo ai sensi dell’art. 1, comma 838 della Legge 205/2017 “ulteriore contributo di 110 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2019 e 2020 e di 180 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021”, in quanto l’accordo raggiunto nel 2018 prevedeva fondi a compensazione, pari a 1.200.000,00, solo per il 2018. Al momento non sono ancora state rese note le modalità di riparto del contributo di 180 milioni di euro, per l’anno 2021 e successivi, per l’esercizio delle funzioni fondamentali, previsto dalla Legge L.205/17. Le attribuzioni sono quindi state stimate a zero. Sarà importante l’azione di Upi nel garantire maggiore equità nel riparto".
Il consigliere ha inoltre ricordato che dal 2021 "verrà meno anche il contributo per le Province predissestate, pari a 1,2 milioni e diminuirà da 1,3 milioni a 900 mila euro il contributo previsto dalla Legge 208/2015, in relazione alla diminuzione, da 220 a 150 milioni, del plafond nazionale. Va, per contro, accolto positivamente il riparto dei 250 milioni stanziati ai sensi della Legge di Bilancio 2019, che assegna alla provincia di Novara 4.514.380,32 euro, per la realizzazione di piani di sicurezza di strade e scuole fino al 2033".
Su queste basi è stato quindi predisposto il DUP, "rispetto al quale l’organo di revisione ha espresso parere attestandone coerenza, attendibilità e congruità. In particolare la Sezione operativa del Dup contiene la Programmazione biennale di forniture e servizi che hanno un importo stimato pari o superiore a 40.000 euro, predisposto secondo lo schema approvato con il Decreto ministeriale n. 14 del 2018. Per quanto riguarda la programmazione triennale fabbisogni del personale – ha proseguito il consigliere Mazza - il decreto Milleproroghe ha profondamente innovato i vincoli e gli adempimenti correlati al reperimento di risorse umane per la Province. Il legislatore ha finalmente recepito l’esigenza delle province di tornare ad assumere, soprattutto figure specialistiche. Tuttavia è stato previsto un nuovo regime di vincoli, per la cui corretta attuazione si dovrà attendere l’emanazione del decreto previsto dal D.L. n. 34/2019. Il decreto, che avrebbe dovuto essere adottato entro 60 giorni, tarda a vedere la luce e fino a quel momento si dovrà dare applicazione alla normativa sulle assunzioni previgente. Pertanto la capacità di assunzione di personale a tempo indeterminato è stata calcolata in base alle disposizioni della Legge 205/2017, alla luce delle modifiche introdotte dal D.L. 4/2019, che consente di calcolare nel budget delle assunzioni anche le cessazioni programmate nell’annualità corrente. Con questo budget si intende procedere alla copertura della figura di Dirigente tecnico dei Servizi tecnici Viabilità ed Edilizia con contratto a tempo determinato, previa selezione pubblica per accertare il possesso di comprovata esperienza pluriennale e specifica professionalità nelle materie oggetto dell’incarico per il periodo occorrente al perfezionamento dell’assunzione a tempo indeterminato. Si intende accogliere la richiesta di trasformazione in full time di due contratti di lavoro costituiti all’atto dell’assunzione come part-time uno presso il Settore Viabilità ed uno presso il Settore Ambiente. Questo programma sarà oggetto di revisione e ampliamento alla luce delle disposizioni meno restrittive che scaturiranno dall’approvazione del decreto ministeriale".
Oltre al piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per 17.893.274 euro è stato analizzato il programma triennale dei lavori pubblici: sono previsti sul triennio lavori per complessivi 17.501.019,90 euro, dei quali 4.556.462,35 euro sul 2020. "I lavori 2020 – ha precisato il consigliere - sono finanziati quasi interamente da entrate aventi destinazione vincolata, come contributi statali e regionali, con una quota di cofinanziamento attraverso risorse proprie di 150.000 euro".
Parlando del Bilancio di previsione 2020/2022, il consigliere Mazza ha sottolineato che questo "segue un iter del tutto particolare: il Decreto legge n.18 del 17 marzo 2020 ha disposto norme particolari, al fine di contrastare e contenere la diffusione del virus Covid-19. Queste nuove norme sono da applicare fino alla data di cessazione dello stato di emergenza e dispongono che i Consigli provinciali possano riunirsi in videoconferenza, nel rispetto di criteri di trasparenza e tracciabilità, purché siano individuati sistemi che consentano di identificare con certezza i partecipanti, sia assicurata la regolarità dello svolgimento delle sedute e vengano garantiti lo svolgimento delle proprie funzioni con adeguata pubblicità delle sedute secondo le modalità individuate da ciascun ente. Data la situazione è stata inoltre sospeso il parere delle assemblee dei sindaci – che sono stati comunque informalmente consultati - per l’approvazione dei bilanci preventivi e che il Consiglio approvi il bilancio in un’unica seduta, come accadeva prima della riforma. Lo schema del Bilancio di previsione 2020 e del Bilancio pluriennale 2020/2022 rispetta il raggiungimento degli equilibri finanziari di competenza e di cassa: le previsioni sono improntate ad un principio di prudenza e le spese correnti, soprattutto per quanto riguarda gli acquisti di beni di consumo e le prestazioni di servizi sono state previste secondo l’effettivo fabbisogno dell’Ente, cercando di contenerle al massimo, in base alla necessità dei singoli servizi. Le entrate sono calcolate sulla base delle serie storiche e la loro particolare natura di entrate derivate fa supporre che non saranno eccessivamente influenzate dalle ripercussioni della crisi legata all’emergenza sanitaria e dalla chiusura forzata delle attività produttive. Anche la Tosap, che è l’unica entrata da fiscalità locale, è legata più ad occupazioni definitive che temporanee e quindi dovrebbe reggere all’impatto. La diminuita previsione di entrata rispetto al 2019 è legata, piuttosto, agli effetti che deriveranno nel triennio dal ritorno ad Anas di alcune tratte stradali".
Nell’ambito della spesa corrente è prevista una quota significativa di risorse "per 2.739.941,10 euro stanziate a valere sul contributo statale di 4.5 milioni, vincolato alla realizzazione di piani di sicurezza per strade e scuole. Questo stanziamento – ha precisato il consigliere Mazza - consentirà di mantenere in efficienza gli investimenti, anche se ridotti, effettuati sulla rete stradale negli anni precedenti, effettuando un più accurato lavoro di manutenzione ordinaria e permetterà di eseguire tutte gli interventi di collaudo e revisione degli impianti di sicurezza installati nelle scuole. Le spese correnti finalizzate, come quelle destinate a finanziare l’attività di assistenza e trasporto degli alunni disabili, hanno adeguata e corrispondente copertura nelle entrate destinate a finanziare i singoli programmi e progetti e, pertanto, il definitivo accertamento delle stesse porrà il limite all’effettivo impegno delle spese. In tal senso è auspicabile che la Regione Piemonte si attivi con maggiore tempestività nell’impegnare le somme destinate a finanziare le attività delegate alle province, per permettere agli enti territoriali di effettuare una ragionevole programmazione dei servizi da rendere all’utenza. Le spese in conto capitale hanno adeguata e corrispondente copertura nelle entrate che le finanziano secondo il programma delle opere pubbliche ed il definitivo accertamento delle stesse porrà il limite all’effettivo impegno delle spese. A questo bilancio sono applicati per la parte capitale €. 1.774.439,02 a valere sul già citato contributo statale di 4.5 milioni, vincolato alla realizzazione di piani di sicurezza per strade e scuole. Questa somma viene destinata per 500.000 euro alla Viabilità e per 1.274.000 milioni all’Edilizia scolastica. La gestione dell’indebitamento è rispettosa delle previsioni dell’articolo 204 Tuel e in bilancio sono previsti i piani di ammortamento dei mutui contratti e le previsioni relative al triennio 2020 – 2022. L’indebitamento si sta complessivamente riducendo e passerà nel triennio da 80 a 74 milioni. Nel triennio– ha concluso il consigliere - non è prevista l’accensione di nuovi mutui".