Novara - Nella seduta di Consiglio provinciale dello scorso 27 luglio è stato approvato il bilancio consolidato del 2022. "atto – ricordano il presidente della Provincia di Novara Federico Binatti e il consigliere delegato al Bilancio e Tributi Monia Anna Mazza (foto) – che gi Enti locali sono tenuti a redigere con i propri Enti ed organismi strumentali, come aziende, società controllate e partecipate che, nel caso della Provincia di Novara sono rappresentate dal Distretto turistico dei laghi come società partecipata, dalla Fondazione Novara Sviluppo come Ente strumentale controllato e dal Csi Piemonte, dall’Agenzia della Mobilità piemontese e dalla Fondazione Istituto Tecnico Superiore per la Mobilità Sostenibile – Aerospazio/Meccatronica come Enti strumentali partecipati. Il conto economico consolidato chiude con un risultato dell’esercizio pari a 1.158.278,52 euro determinato da 636.474,11 euro come risultato d'esercizio della Provincia di Novara e un passivo di 1.794.752,63 euro dato dall’impatto dei valori consolidati. Lo stato patrimoniale chiude con un patrimonio netto pari a 91.304.913,19 euro derivante da 93.115.667,03 euro come patrimonio netto della Provincia e da un passivo di 1.810.753,84 euro dei valori consolidati".
Il risultato negativo è dovuto all’impatto sul consolidato del bilancio dell’Agenzia della Mobilità Piemontese. L’Agenzia, consorzio obbligatorio costituito per l’esercizio in forma associata di tutte le funzioni trasferite o delegate in materia di trasporto pubblico locale, "ha approvato il Rendiconto della propria gestione 2022, registrando un disavanzo di amministrazione con un passivo pari a 46.708.707,44. Il disavanzo – spiegano il presidente e il consigliere - è legato essenzialmente all’accantonamento al fondo contenzioso dell’Agenzia di un importo di 59 milioni di euro, in quanto in sede di approvazione del bilancio di previsione 2023‐2025 si è proceduto a incrementare l’accantonamento allo scorso 31 dicembre pari a 12.107.871,34 euro dell’importo di Euro 46.892.128,66 euro. Questa eventuale passività deriva dalle Sentenze del Consiglio di Stato sui contratti di Trenitalia Spa e Atap Spa che hanno messo fine al contenzioso e certificando l’esistenza di un credito da riscuotere per i servizi offerti dal 2018, quando la Giunta regionale decise sostanzialmente di prorogare il servizio con un contratto ponte, poi scaduto nel 2020. Queste sentenze non quantificano gli importi dovuti e non comportano immediate conseguenze a carico del Bilancio dell’Agenzia, che ha però ritenuto che le passività siano classificabili come 'probabili'".
Dal momento che si tratta di somme "indeterminate, in un’ottica prudenziale l’Agenzia ha dal canto suo proceduto alla stima sulla base delle richieste degli operatori Trenitalia spa e Atap Spa, per un totale di circa 80.000.000 euro inclusivi di Iva, accantonando il 75% della somma. Lo scorso marzo – riferiscono il presidente e il consigliere - il Cda ha dato mandato al Direttore generale di esperire un tentativo di conciliazione con Trenitalia spa e Atap spa, anche alla luce degli incontri finora tenutisi con i rappresentanti della Regione, i rappresentanti di Atap spa, degli Enti Locali azionisti dell’Agenzia e di Trenitalia Spa per una mediazione con le aziende e la copertura delle passività da parte della Regione ed eventualmente degli Enti Locali coinvolti. In giugno l’assemblea dell’agenzia ha approvato un Piano triennale di rientro del disavanzo, da attuare tra il 2023 e il 2025: l’Organo di Revisione dell’Agenzia ha reso parere favorevole al ripiano triennale, precisando che i contratti di servizio stipulati con Trenitalia Spa prevedono un meccanismo di riprogrammazione quantitativa e qualitativa dei servizi da parte del concessionario in caso di incapienza dei fondi stanziati a copertura del contratto. Inoltre – concludono il presidente e il consigliere - il disavanzo di amministrazione deve essere integralmente ripianato nel bilancio di previsione 2023-2025".