Novara - "Un fatto è certo: le proposte e un pacchetto di azioni che possono essere realizzate grazie al contributo delle Amministrazioni locali per fare fronte comune nell’organizzazione della campagna vaccinale devono essere considerate con maggiore attenzione, così come è, a mio parere, fondamentale ritornare a discutere sulle priorità che sono state date ad alcune categorie rispetto ad altre, assolutamente assimilabili a quelle che riceveranno per prime il vaccino".
Il presidente della Provincia Federico Binatti ribadisce "la necessità di un confronto. Parlo anche sulla base dell’esperienza fatta come sindaco di Trecate. Durante l’emergenza sanitaria – prosegue il presidente – tutti i Comuni del Novarese sono stati fondamentali nella gestione delle problematiche e delle necessità dei propri cittadini, sia per quanto riguarda interventi di assistenza sociale, sia anche per quanto riguarda le esigenze sanitarie. Questo è stato possibile grazie alla disponibilità delle associazioni locali e ai medici presenti sul territorio: insieme con le Amministrazioni locali, che possono mettere a disposizione e organizzare le proprie strutture, questi soggetti rappresentano infatti preziose e collaudate risorse che potrebbero nuovamente e concretamente rappresentare un valore aggiunto per proseguire con maggiore rapidità nella campagna vaccinale. La disponibilità dei sindaci a un diretto coinvolgimento per farsi carico di questo percorso e per evitare che i cittadini possano subire disagi, oltre che a rappresentare un dovere nei confronti delle varie comunità, è stata già ribadita con chiarezza in diverse occasioni. Il Novarese è disponibile, ancora una volta, a fare la propria parte e chiede il proprio coinvolgimento".
Il presidente ribadisce inoltre "viva preoccupazione per quanto riguarda l’esclusione delle persone disabili e dei caregiver, soggetti per i quali, purtroppo, gli Amministratori locali, durante le fasi più critiche della pandemia, hanno già verificato, da un lato, la fragilità e, dall’altro, l’assoluta necessità in termini di assistenza a una categoria che dalla stessa assistenza non può, purtroppo, prescindere. Inspiegabilmente sono state escluse entrambe dalla lista delle immediate priorità del Piano vaccinale nazionale. E’ pertanto necessario – conclude il presidente - che anche queste vengano inserite al più presto e che il Governo risponda così alle aspettative di famiglie e associazioni".