Novara - Il centrodestra porta il Presepe nelle istituzioni con una apposita mozione che vuole impegnare il Presidente della Provincia Matteo Besozzi a “realizzare un Presepe a cura dell’Amministrazione Provinciale coinvolgendo tutti i consiglieri provinciali, ad organizzare una inaugurazione dello stesso invitando tutta la cittadinanza, le comunità straniere presenti sul territorio, le associazioni di volontariato e culturali presenti in provincia e nel capoluogo per una maggiore conoscenza e comprensione delle nostre tradizioni e della nostra cultura anche attraverso questo simbolo di pace e speranza, ad invitare i dirigenti scolastici degli istituti scolastici di competenza provinciale a realizzare un Presepe coinvolgendo il corpo docente, gli studenti e anche le famiglie”. A cascata poi a “invitare i sindaci del territorio provinciale a realizzare allo stesso modo in un luogo istituzionale del proprio Comune un Presepe a cura dell’Amministrazione Comunale e organizzare una inaugurazione del Presepe invitando tutta la cittadinanza, le comunità straniere presenti sul territorio comunale, le associazioni di volontariato e culturali presenti nel Comune e ad invitare a loro volta i dirigenti scolastici a degli istituti scolastici di competenza comunale a realizzare un Presepe coinvolgendo il corpo docente, gli studenti e anche le famiglie”.
“Allestire un Presepe a Palazzo Natta, in ogni comune e in ogni scuola è utile a rimarcare la nostra identità culturale in un periodo storico particolare e di smarrimento” - spiega il Consigliere Provinciale Ivan De Grandis - “insieme ai Consiglieri Crivelli, Leoni, Marcassa e Piantinida abbiamo depositato questo documento che prevede un gesto semplice ma di alto valore simbolico finalizzato a celebrare la nostra fede ed affermare le radici della nostra identità cristiana, coinvolgendo nella sua realizzazione tutti gli eletti in Consiglio. Siamo certi che anche il Presidente della Provincia senta il bisogno d’interpretare al meglio il momento storico e di invitare sindaci e dirigenti scolastici ad adoperarsi in tal senso. Nessun deve sentirsi obbligato a concorrere, specie se professante culti diversi da quello cristiano ma dobbiamo affermare con decisione che avere rispetto per le religioni degli altri, non significa doversi vergognare della propria”.