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Il progetto Casa comune mette in rete i servizi di assistenza domiciliare agli anziani

Novara - Il progetto Casa comune si propone di mettere inrete i servizi diassistenza domiciliare destinati agli anziani. L’allungarsi della vita media impone una riflessione per adeguare quelli che sono i servizi pubblici, privati e della rete del  volontariato a sostegno di anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti. Casa comune valorizza le iniziative che puntano sulla qualità di vita delle persone anziane (ma anche dei familiari e dei caregiver informali) concedendo loro di poter vivere serenamente nel proprio ambiente familiare anche in condizioni di non perfetta salute. Casa comune è un progetto Interreg tra Italia e Svizzera che vede come capofila il Comune di Novara tramite l’assessorato alle Politiche sociali e l’associazione Opera Prima (capofila svizzero) e come partner la società cooperativa Filos e la cooperativa sociale Nuova Assistenza Onlus.

Il progetto, che si concluderà entro la fine del 2015, prevede una prima fase dedicata alla ricerca, all’analisi comparata dei bisogni e dei sistemi esistenti; un secondo step propone una fase di confronto attraverso workshop di scambio che portino all’individuazione di buone prassi; la fase successiva prevede quindi l’individuazione di un modello che favorisca il lavoro in rete di tutti i soggetti coinvolti nelle varie fasi dell’assistenza domiciliare dell’anziano (dalla formazione degli operatori, alla rete del volontariato). Al termine di un periodo di sperimentazione attiva del modello, effettuate le opportune valutazioni, l’obiettivo è quello di arrivare alla creazione di un organismo di coordinamento che possa raccogliere le richieste di assistenza domiciliare ed elaborare piani di intervento personalizzati.

Il 1° aprile si svolgerà il secondo dei tavoli tecnici di scambio e confronto dedicato al tema della formazione e le competenze per il lavoro di cura, un confronto per addetti ai lavori, che fa seguito a quello dedicato a Governance e reti per l’assistenza e la cura degli anziani fragili.

La prima fase del progetto ha previsto un questionario per comprendere le esigenze degli anziani novaresi: oltre duecento anziani sono stati intervistati a Novara con un’indagine demoscopica per mappare i bisogni di una consistente fetta di popolazione, quella costituita dagli over 70, che comprende con oltre 17mila abitanti quasi un quinto del totale dei residenti. Da una prima analisi emerge un quadro sfaccettato: "Se la situazione economica dell’anziano novarese è abbastanza positiva (l’80% vive in una casa di proprietà) – spiega l’assessore ai Servizi socio assistenziali, Augusto Ferrari - ben il 45% degli intervistati, anche in assenza di familiari che possano portare aiuto, eviterebbe di rivolgersi ad assistenti familiari percependole come “estranei in casa”".

L’indagine demoscopica è stata effettuata tra luglio e agosto 2013, contattando gli anziani a domicilio o nei centri di aggregazione più frequentati. "A Novara il 15% degli over settanta percepisce un assegno di invalidità – prosegue Ferrari - il 9% prende l’accompagnamento e poco meno del 5% ha parenti che usufruiscono di permessi e agevolazioni della Legge 104. Dati inferiori sia alla media regionale sia nazionale". Se il 76% degli intervistati non ha figli conviventi, risulta particolarmente significativo notare come i familiari in ben l’86% dei casi abitino a pochi minuti di distanza, e nel 13% dei casi a meno di un’ora. Un dato che evidenzia come il supporto dei figli sia determinante per la cura degli anziani genitori. Più critica la situazione di chi non ha figli: il 58% degli intervistati vivono completamente soli e si rivolgono, in caso di necessità, rispettivamente a parenti, vicini di casa, telesoccorso o numeri di pronta assistenza. Per chi vive solo risultano residuali le richieste di aiuto ad amici (2%), servizi pubblici di assistenza (1%) e assistenti familiari (1%). Un aspetto che merita un’analisi più approfondita, inoltre, è legato alla natura dell’aiuto domestico: il 42% degli intervistati dichiara di ricevere un aiuto al proprio domicilio, di questi ben il 54% tramite una colf e solo il 7% da una assistente familiare. Proprio alle badanti è dedicata una parte corposa del questionario: il 45% degli intervistati dichiara di non volere estranei in casa, il 41% si sentirebbe più sicuro in casa di riposo, mentre solo il 5% dichiara di rinunciare all’assistente familiare per motivi economici.

I dati emersi dai questionari – opportunamente elaborati e incrociati con i risultati della ricerca “qualitativa” con focus group e incontri mirati a volontari, familiari e badanti – costituiscono una base da cui partire per sviluppare le successive azioni del progetto “Casa comune”.

Per le badanti, in particolare, emergono chiaramente difficoltà nell’incrocio formale tra domanda e offerta di fatto affidato al passaparola o ai “consigli” che arrivano dalle parrocchie o dalla Caritas, più raramente dai centri di ascolto o da appositi servizi predisposti dal pubblico. Per il mondo del volontariato le criticità sono invece rappresentati dall’età media piuttosto alta dei volontari, dallo scarso ricambio generazionale e dalla diffidenza dell’anziano verso alcune iniziative che potrebbero favorire il suo mantenimento attivo nella vita sociale.

Tra le interviste di approfondimento, quelle ai responsabili del servizio SAD (Servizio Assistenza Domiciliare) del Comune; agli operatori dell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) dell’Asl; ai referenti del progetto della Regione “Reti di cura” ospitato dal Centro per l’impiego della provincia di Novara. E ancora, al personale dello sportello Cisl, che supporta 800 famiglie per gli adempimenti contrattuali relativi alle assistenti familiari; agli operatori e ai volontari della Casa di Giorno; ai frequentatori dei 24 centri di incontro situati nelle parrocchie di Novara; fino ai volontari dell’Auser, dell’Ama, dell’associazione Vivi la vita e al personale del Centro diurno del De Pagave dedicato agli anziani non autosufficienti.

Nel programma di comunicazione, gestito da Pomilio Blumm, agenzia leader in Italia nella comunicazione istituzionale, sono già stati attivati strumenti come il sito www.casacomunenovara.it- un portale semplice ed intuitivo, costantemente aggiornato, con notizie, documenti scaricabili e curiosità riguardanti l’assistenza domiciliare agli anziani – e la newsletter bimestrale rivolta agli operatori di settore, strumenti propedeutici al convegno che andrà a rappresentare uno dei prossimi passaggi del progetto Casa Comune.