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IL PROGRAMMA ELETTORALE DI PEDRAZZOLI

"Puntiamo sul rilancio dell'edilizia privata"
Antonio Pedrazzoli

Novara - Riceviamo e pubblichiamo le linee guida del programma di Antonio Pedrazzoli, candidato sindaco alle primarie del centrodestra per il Blue Party.

Dopo mesi durante i quali si è per lo più discusso di chi dovrà essere il candidato sindaco di questo o quello schieramento è arrivato il tempo di parlare di cose concrete.

Blue Party Novara ha scelto per prima di iniziare a pubblicare il proprio programma amministrativo e lo fa partendo dal tema del lavoro.

Il programma verrà pubblicato in parti distinte e periodicamente affinchè chiunque possa apportare le osservazioni che riterrà più opportune.

Al termine delle pubblicazioni e raccolte tutte le osservazioni verrà reso fruibile da tutti l’intero programma che Blue Party Novara, in caso di sconfitta alle primarie, donerà al candidato sindaco che verrà individuato dai cittadini.

POLITICA DEL LAVORO

RILANCIAMO L’EDILIZIA PRIVATA

Gli ultimi dati disponibili ISTAT (marzo 2015) parlano chiaro, nel quinquennio antecedente la loro pubblicazione 800 imprese sono state chiuse e si sono persi 6500 posti di lavoro.

Recentemente la Camera di Commercio ha fornito dati un po’ più positivi ma la situazione del mercato del lavoro resta drammatica.

La provincia di Novara e Novara città sono passate dall’essere un’area florida ad essere una zona depressa.

La politica locale non ha saputo affrontare l’emergenza e si è persa in discussioni sterili dichiarando a più riprese che la crisi è nazionale e che non spetta alle istituzioni cittadine risolvere simili problematiche.

La risposta è insoddisfacente ed incompleta. 

E’ vero che siamo di fronte ad una crisi di sistema che non riguarda solo la nostra città ma alcune risposte l’amministrazione comunale può e deve darle.

La prima e più importante risposta è il rilancio dell’edilizia e di tutto il suo indotto.

Il rilancio dell’occupazione passa attraverso questo fondamentale settore e trova, peraltro, due importanti alleati che non sono frutto dell’attuale amministrazione cittadina e che consistono nella imminente realizzazione dei lotti 0 e 1 della tangenziale e nella costruzione della Città della Salute che comporterà come conseguenza anche un enorme piano di riordino dell’attuale area occupata dall’Ospedale Maggiore di cui si dirà più oltre nel presente programma amministrativo.

A questa imponente attività edilizia pubblica si può e si deve accompagnare anche il rilancio dell’edilizia urbana privata nella quale il Comune deve intervenire con tutte le sue forze e più precisamente con i seguenti provvedimenti da adottare da parte del competente assessorato:

  • dimezzare i tempi di rilascio dei permessi di costruire ed in genere di tutti i permessi amministrativi necessari per realizzare interventi edili;
  • eliminare richieste da parte del Comune di documentazione non strettamente richiesta per legge per ottenere permessi di costruire od altre autorizzazioni che aggravano la posizione di chi vuole operare nell’edilizia privata;
  • facilitare l’accesso agli atti evitando i lunghi tempi di attesa;
  • eliminare tutti i costi inutili in capo al cittadino-committente.

Al rilancio dell’edilizia, come principale volano dell’economia cittadina, dovranno inoltre essere affiancate anche altre attività amministrative che non state perseguite negli ultimi anni e più precisamente:

  1. Rendere la città più appetibile per le imprese predisponendo un piano di recupero delle aree industriali già esistenti ed attualmente dismesse senza andarne a ricercare delle nuove (diciamo NO alle aree industriali di Agognate) e quindi intervenire sulle strutture dismesse nel quartiere di Sant’Agabio e sulle aree che sono a ridosso del Boschetto.
  2. La politica del CIM non è funzionale alla città in quanto è attualmente utilizzato semplicemente come deposito merci e non per la loro lavorazione come, invece, dovrebbe essere obbligando le imprese che lo utilizzano ad assumere lavoratori locali. Attualmente il CIM è solo fonte di traffico ed inquinamento e non porta vera utilità alla città.

Occorre infine istituire un tavolo permanente che veda protagonisti l’associazione degli industriali, le associazioni sindacali ed il Comune di Novara.