Novara - La coalizione di centrodestra che fa capo ad Alessandro Canelli ha compiuto nella mattinata di sabato 7 maggio un altro importante passo avanti, inaugurando la nuova sede (che funzionerà parallelamente a quella di piazza delle Erbe) in piazza monsignor Brustia, nel cuore di Sant’Agabio. Una scelta per nulla casuale, come spiega Gaetano Nastri (Fratelli d’Italia): “La nostra campagna elettorale non parte dal centro della città, dal salotto di Novara, ma nei quartieri di periferia, dove c’è più bisogno di far sentire la nostra presenza e il nostro progetto per la città. Ci tengo, in tal senso, a spiegare che questa non sarà una iniziativa sporadica, non siamo a Sant’Agabio di passaggio per poi andarcene dopo le elezioni. Quando amministreremo, faremo in modo che alcuni dei servizi comunali siano dislocati nel quartiere, così come in tutti gli altri rioni popolari e periferici della città. Sant’Agabio, come ogni periferia, ha bisogno di controllo ma non solo: serve che i cittadini anche qui, soprattutto qui, avvertano la presenza dell’amministrazione. Lo dobbiamo alle persone per bene che vivono in questi quartieri, che pagano le tasse e che si sentono abbandonate”. Gerry Murante (Forza Novara) rilancia: “Questo non sarà più il ghetto di Novara, Sant’Agabio e gli altri quartieri avranno la nostra attenzione ai massimi livelli, perché li consideriamo il motore da cui deve scaturire il rilancio della città”. Analisi, questa, condivisa anche dal candidato sindaco Alessandro Canelli: “La scelta di una seconda sede nasce dal riscontro avuto in queste settimane di attività in piazza delle Erbe. In tanti ci hanno espresso il proprio disagio, la propria sensazione di abbandono e la mancanza di ascolto e di presenza, da parte dell’attuale amministrazione, in determinate realtà. Ripartiamo da questa esigenza: quando amministreremo ricreeremo un’interfaccia coi quartieri introducendo la figura del delegato di quartiere, che colmeranno almeno in parte il vuoto lasciato dalla fine delle circoscrizioni. Non solo, dislocheremo dei servizi comunali nelle periferie e nelle frazioni: da punti di ascolto a punti fissi dei vigili urbani, in modo che nessuno si senta escluso dalla vita cittadina. Contro il disagio e il degrado di certi quartieri, il lassismo non è una soluzione: al contrario di quanto sta avvenendo, noi affideremo ai controlli costanti e quotidiani e a una presenza fissa sul campo il compito di ridurre al minimo il disagio di chi vive nelle periferie. Ci tengo a specificarlo: non apriremo sedi politiche o di partito, ma servizi amministrativi perché chi vive un disagio non ha bisogno della presenza della politica ma di quella delle amministrazioni”.